23 Maggio 2022

Moto2: Mattia Pasini “Corro al Mugello poi si vedrà, hanno il telefono”

Mattia Pasini wild card di lusso al Mugello. E dopo? "Mi piacerebbe continuare in Moto2, ma penso anche alla Superbike. Tanti hanno il mio contatto"

Mattia Pasini

Mattia Pasini conosce bene il suo potenziale ma ultimamente ha imparato a tenere a freno le parole. Il team Gasgas Aspar ha ufficializzato la sua partecipazione al Gran Premio d’Italia, il prossimo weekend al Mugello ma Mattia non si sbilancia. Sicuramente sa di poter puntare in alto però non fa pronostici.

“Vado al Mugello per divertirmi” esordisce Mattia Pasini “la mia unica ambizione è quella di capire il mio potenziale. Non ho altre aspettative se non quella di divertirmi e dare il massimo. Una gara spot come questa non è mai facile, non gareggio in Moto2 da parecchio tempo”.

A Mugello hai conquistato ben tre vittorie in passato e sei sempre andato molto forte.

“E’ sicuramente una delle mie piste preferite, in cui ho conquistato i risultati migliori nel corso della mia carriera. Mi piace molto, mi trovo bene e sono veramente contento di tornare a fare una gara di Moto2 proprio al Mugello però questa volta non ho aspettative particolari”.

Ti sei allenato tanto per questa gara?

“Sì, abbastanza, l’ho preparata al meglio e ora vediamo cosa succede”.

Gareggerai con i colori Gasgas ma con un tuo staff, con tuo padre ed altri. Come sei riuscito a mettere insieme praticamente un team per un gara?

“E’ stato piuttosto difficile, ho contattato tutte le persone che mi avevano dato una mano nel corso della mia carriera. E’ stata una bella avventura ma sono riuscito a creare un gruppo veramente da mondiale”.

Ti piacerebbe fare tutto un mondiale con loro?

“Ovviamente si ma non ci pensiamo. Ora cerchiamo di fare al meglio la gara del Mugello poi vediamo cosa succederà in futuro. sarebbe molto bello ma lo vedo difficile”.

Pensi ancora alla Superbike?

“Certo che ci penso ancora! Il mio numero di telefono lo hanno in tanti nel mondo delle corse: se mi vogliono chiamare io sono qui e ne parliamo”.

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