1 Marzo 2023

Superbike, Tom Sykes: l’Australia è stata un calvario elettronico

Tom Sykes è tornato nel Mondiale Superbike ma in Australia ha fatto più pit stop che punti. Ecco cos'è successo

Tom Sykes, Superbike

Tom Sykes è uno dei piloti più carismatici della Superbike moderna e il suo ritorno al Mondiale dopo un anno di BSB con la Ducati ha destato particolare interesse. Non poteva essere altrimenti: il britannico ha vinto il titolo iridato nel 2013 con la Kawasaki e un altro paio li ha persi sul filo di lana, per circostanze sfortunate. Ha disputato 352 gare, vincendone 34 e firmando 51 Superpole. In quanto a presenze è secondo solo a Jonathan Rea e Troy Corser. Quindi un grandissimo, senza alcun dubbio. A 37 anni suonati ha accettato la sfida propostagli da Manuel Puccetti, titolare della formazione satellite Kawasaki che ha lanciato in orbita Toprak Razgatlioglu. Nel 2019 il talento turco, in barba agli ufficiali, riuscì a vincere due gare e a terminare il campionato in quinta posizione.

Tom, chi l’ha visto?

Dunque Puccetti ha messo sul tavolo una piattaforma tecnica di eccellente livello, disponendo per altro del pieno supporto della marca di Akashi. Dopo un precampionato senza lampi, nell’apertura australiana Tom Sykes è incappato in un week end che più storto non poteva essere. Il pilota che una volta era Mister Superpole, abilissimo sul giro secco, si è qualificato solo 19° su 22 piloti in pista. Nelle tre gare ha percorso appena 23 giri (su 54 potenziali) incassando tre ritiri: due per problemi tecnici, l’ultimo per caduta alla curva 11 (velocissima) dopo un pit stop. “Problemi elettrici” ha fatto laconicamente sapere il team dopo il disastro. Ma cos’è successo, in dettaglio?

“I test ci hanno complicato la vita”

E’ lo stesso Manuel Puccetti che ci racconta l’accaduto. “In Australia abbiamo ricevuto aggiornamenti elettronici, al pari di Kawasaki Racing Team (cioè il team ufficiale di Rea e Lowes, ndr). Stavamo mettendo a punto il sistema, ma Tom Sykes ha distrutto completamente la moto nella giornata finale dei test precampionato, il martedi prima delle prime gare di stagione” spiega il manager reggiano. “La moto è stata ovviamente ricostruita, ma nel week end sono emersi problemi elettrici determinati da questa situazione.”

Come se ne esce?

Mercoledi e giovedi nel box di Mandalika ricostruiremo le parti andate distrutte e faremo controlli ancora più approfonditi. Abbiamo sempre avuto un’affidabilità a prova di bomba, abbiamo incontrato problematiche non usuali. Sono convintissimo che riusciremo a risolvere tutti i problemi e a tornare in fretta al nostro standard.

Adesso tocca a Tom Sykes

Se Puccetti Kawasaki riuscirà a rimettere a posto le cose, poi toccherà a Tom Sykes farci vedere se è ancora il grande pilota che abbiamo sempre ammirato, con ogni tipo di moto. Non scordiamo che in BMW finora è stato proprio lui a cogliere i risultati migliori, almeno sul giro secco. Nel 2022 nel British con la Ducati non è andato bene, brillando soltanto nel round di Donington, dove ha colto le sue due uniche vittorie. Sarà interessante vedere se è sempre lui, oppure il talento è definitivamente sbiadito. Per altro a Mandalika le previsioni danno ampia possibilità di pioggia. Sykes è sempre stato formidabile in queste condizioni, potrebbe essere la grande occasione per rialzare la testa.

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