13 Marzo 2022

Superbike, Scott Redding: “La MotoGP distrugge le carriere dei giovani”

Scott Redding correrà la sua terza stagione in Superbike all'età di 29 anni. Il pilota BMW si ritrova al centro di un ricambio generazionale.

Superbike, Scott Redding

Non solo la MotoGP, ma anche il Mondiale Superbike vive un ricambio generazionale che abbassa di tanto l’età media dei piloti. Con il ritiro di Chaz Davies (35), Tomy Sykes (36) e Leon Haslam (38) il più anziano in griglia di partenza sarà Alvaro Bautista (37), ritornato in sella alla Ducati Panigale V4R dopo l’ultimo biennio in Honda. Ed è proprio il costruttore dell’Ala dorata a puntare tutto sui giovanissimi, con l’ingaggio di Iker Lecuona e Xavi Vierge.

Lo svecchiamento del WorldSBK

Ben dieci piloti del WorldSBK hanno un’età inferiore ai 25 anni, Toprak Razgatlioglu compreso capace di mettere fine allo stradominio di Jonathan Rea (35) di dieci anni più esperto (o anziano) di lui. Il pilota più giovane è Oliver König del team Orelac Kawasaki che ancora non ha raggiunto 20 anni. Il pilota ufficiale più giovane è Iker Lecuona, che guiderà la Honda Fireblade all’età di 22 anni, potendo già vantare una breve parentesi in MotoGP. Scott Redding è nel mezzo con i suoi 29 anni e non è molto favorevole a questa accelerazione generazionale delle carriere. “La MotoGP assume giovani piloti senza pagarli e distrugge le loro carriere. Dopo di che devono correre in un altro campionato come il Mondiale Superbike per tornare in pista“.

L’esempio di Iker Lecuona

Evidente il riferimento a Iker Lecuona, arrivato in classe regina senza riuscire a maturare la necessaria esperienza per poter brillare tra i big. L’ingaggio prematuro e le difficoltà in sella alla KTM del team satellite Tech3 hanno bruciato le tappe del pilota spagnolo in maniera forse irreversibile: “Ci sono tanti giovani piloti in MotoGP oggi e non vengono pagati come Rossi, Dovizioso o Lorenzo quando sono saliti. Corrono in MotoGP per un anno o due, se non ce la fanno sono fuori – spiega Scott Redding a Speedweek.com -. Quindi possono fare un passo indietro in Moto2 o correre in Superbike con compensi simili. Ma devono fare meno gare e possono divertirsi un po’. Ecco perché ci sono così tanti giovani piloti“.

La Honda ha svecchiato totalmente la sua line-up piloti chiudendo la pagina scritta da Alvaro Bautista e Leon Haslam e aprendo una nuova parentesi nel suo impegno in Superbike. “Basta guardare come è cambiato guidare una moto negli ultimi dieci anni. Inoltre, entrambi cadevano spesso. Se la Honda avesse ottenuto Jonathan Rea o Toprak li avrebbero preferiti a un giovane pilota del GP – ha concluso Scott Redding -. Ma i due avevano già un contratto, quindi la Honda ha deciso di puntare su giovani piloti che possono spingere un po’ più forte“.

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