Superbike: Matteo Vannucci l’erede del Gram svetta in 300 e punta in alto
Matteo Vannucci, 19 anni, è una grande promessa: sta volando in WSSP300 e punta a salire più in alto. La Toscana torna a ruggire

Matteo Vannucci è considerato l’erede di Alex Gramigni ma il suo idolo è Andrea Dovizioso. Il diciannovenne toscano è tra i giovani più promettenti del panorama internazionale. A Misano, in occasione del Mondiale Superbike, si è imposto in gara-1 classe 300 sulla Yamaha AG Motorsport Italia riportando alla vittoria il MotoClub Firenze trent’anni dopo il Mondiale conquistato proprio da Alex Gramigni in 125GP. Attualmente Vannucci è in testa alla classifica generale del Campionato Italiano 300 ma il titolo tricolore non è la sua priorità, punta più in alto. Studia meccanica in un istituto tecnico, ha pochi mezzi economici ma tanto talento ed una forte determinazione. E’ stato Campione Italiano di Minimoto, Vice-Campione Europeo ed ha poi vinto il Trofeo Yamaha R125.
Matteo Vannucci, come ti sei avvicinato al motociclismo?
“Ho iniziato a gareggiare da bambino in minimoto poi ho seguito la mai passione ma non sono passato alle Moto3, ho corso nel Trofei Yamaha e con questa cosa ho conquistato la mia prima vittoria nel Mondiale a Misano”.
Sulla pista romagnola hai vissuto una giornata da sogno ma anche una da incubo, con l’incidente nel warmup.
“Misano è la mia gara di casa nel Mondiale e lì’ ci potrei correre ad occhi chiusi, nelle altre piste è molto più difficile. Peccato per l’incidente. Non mi ero fatto nulla, mi hanno fatto degli accertamenti per precauzione in ospedale e non sono tornato in tempo per gara-2”.
A chi ti ispiri tra i grandi campioni?
“In MotoGP mi piace molto Andrea Dovizioso, per il suo stile di guida pulito e regolare. Purtroppo non l’ho mai conosciuto di persona. In Superbike il mio riferimento è Toprak, l’asso della Yamaha, una casa a cui mi sento molto legato”.
Sei nono nel Mondiale 300 e primo dell’Italiano, a fine luglio ci saranno le gare in concomitanza. Andrai a Misano o a Most?
“La mia priorità è il Mondiale, molto combattuto e con tante sportellate. Vorrei cercare di fare meglio possibile lì possibile poi vediamo come vanno le cose”.
Prospettive future?
“Intanto mi piacerebbe passare in 600 SS mentre il mio sogno è la MotoGP”.
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