16 Luglio 2022

Superbike: Jonathan Rea-Kawasaki, il matrimonio non è mai stato in dubbio

Jonthan Rea correrà anche nel 2023 restando fedele alla Kawasaki con cui è legato dal 2015. A brevissimo l'annuncio. Il matrimonio non è mai stato in dubbio

Jonathan Rea, Superbike

La Kawasaki annuncerà molto presto il rinnovo dell’accordo Superbike con Jonathan Rea. Il sei volte campione del Mondo corre con la marca di Akashi dal 2015 e il rapporto non è mai stato in dubbio, perchè nel 2020 aveva firmato un rinnovo pluriennale, con opzioni molto strette che andavano ben oltre il biennale (2021-22) effettivo. Infatti, in quella circostanza, pilota e marca avevano mantenuto il riserbo sulla scadenza. Le clausole d’uscita erano legate esclusivamente ad un (improbabile) approdo in MotoGP. Jonathan Rea ha 35 anni, è troppo tardi per la top class. Inoltre c’è il fattore economico da considerare: già due anni fa il nordirlandese (e il suo manager Cuck Askland) erano consapevoli che in MotoGP, oltre a mancare la proposta, in ogni caso sarebbe stato improbabile spuntare un ingaggio all’altezza di quello che percepisce in Kawasaki.

Quanto incassa Jonathan Rea?

Si parla di 1,5 milioni € fissi, più una suntuosa tabella premi che per un pilota di questo livello, che macina vittorie e podi a ripetizione, alla fine sono dei gran soldi. Poi c’è il capitolo 8 Ore di Suzuka, che Jonathan Rea ha conquistato con Kawasaki nel 2019, l’ultima volta che la “gara delle gare” è stata disputata. Quella presenza spot, da sola, vale almeno mezzo milione d’ingaggio, più i soliti premi. Fate voi la somma, e capirete perchè – nei fatti – di alternative a questa idilliaca situazione proprio non ce ne sono. Nè in MotoGP, tantomeno in Superbike. In questa serie gli ingaggi intorno al milione € sono molto rari, solo Toprak Razgatlioglu e Scott Redding ci arrivano. Tutti gli altri sono ben sotto, anche Alvaro Bautista che in Ducati viaggia sotto al mezzo milione.

Pedine (quasi) a posto

Il mercato piloti Superbike non ha avuto colpi da sperare, perchè tutte le big sono a posto, con la conferma dei rispettivi “capitani”: Bautista-Ducati, Toprak-Yamaha e Rea-Kawasaki terranno banco anche nel 2023. Kawasaki è a posto pure per la seconda guida, visto che Alex Lowes ha un biennale scadenza 2023. In Ducati è ancora da definire la posizione di Michael Rinaldi, che però ha ampie possibilità di essere riconfermato. BMW ufficiale e a posto con Redding e l’attualmente infortunato Michael van der Mark in sella l’anno prossimo. In questo paddock i manager dei piloti hanno poco da trattare. Meglio pensare alla pista che ribolle con una sfida a tre assi fra le più belle di sempre.

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