Superbike: Jonathan Rea-Kawasaki, il matrimonio non è mai stato in dubbio
Jonthan Rea correrà anche nel 2023 restando fedele alla Kawasaki con cui è legato dal 2015. A brevissimo l'annuncio. Il matrimonio non è mai stato in dubbio
La Kawasaki annuncerà molto presto il rinnovo dell’accordo Superbike con Jonathan Rea. Il sei volte campione del Mondo corre con la marca di Akashi dal 2015 e il rapporto non è mai stato in dubbio, perchè nel 2020 aveva firmato un rinnovo pluriennale, con opzioni molto strette che andavano ben oltre il biennale (2021-22) effettivo. Infatti, in quella circostanza, pilota e marca avevano mantenuto il riserbo sulla scadenza. Le clausole d’uscita erano legate esclusivamente ad un (improbabile) approdo in MotoGP. Jonathan Rea ha 35 anni, è troppo tardi per la top class. Inoltre c’è il fattore economico da considerare: già due anni fa il nordirlandese (e il suo manager Cuck Askland) erano consapevoli che in MotoGP, oltre a mancare la proposta, in ogni caso sarebbe stato improbabile spuntare un ingaggio all’altezza di quello che percepisce in Kawasaki.
Quanto incassa Jonathan Rea?
Si parla di 1,5 milioni € fissi, più una suntuosa tabella premi che per un pilota di questo livello, che macina vittorie e podi a ripetizione, alla fine sono dei gran soldi. Poi c’è il capitolo 8 Ore di Suzuka, che Jonathan Rea ha conquistato con Kawasaki nel 2019, l’ultima volta che la “gara delle gare” è stata disputata. Quella presenza spot, da sola, vale almeno mezzo milione d’ingaggio, più i soliti premi. Fate voi la somma, e capirete perchè – nei fatti – di alternative a questa idilliaca situazione proprio non ce ne sono. Nè in MotoGP, tantomeno in Superbike. In questa serie gli ingaggi intorno al milione € sono molto rari, solo Toprak Razgatlioglu e Scott Redding ci arrivano. Tutti gli altri sono ben sotto, anche Alvaro Bautista che in Ducati viaggia sotto al mezzo milione.
Pedine (quasi) a posto
Il mercato piloti Superbike non ha avuto colpi da sperare, perchè tutte le big sono a posto, con la conferma dei rispettivi “capitani”: Bautista-Ducati, Toprak-Yamaha e Rea-Kawasaki terranno banco anche nel 2023. Kawasaki è a posto pure per la seconda guida, visto che Alex Lowes ha un biennale scadenza 2023. In Ducati è ancora da definire la posizione di Michael Rinaldi, che però ha ampie possibilità di essere riconfermato. BMW ufficiale e a posto con Redding e l’attualmente infortunato Michael van der Mark in sella l’anno prossimo. In questo paddock i manager dei piloti hanno poco da trattare. Meglio pensare alla pista che ribolle con una sfida a tre assi fra le più belle di sempre.
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