4 Maggio 2023

Superbike: Ducati si tiene stretto Bautista ma perde 250 giri, Rea li guadagna

Scossone regolamentare dal round di Barcellona: Ducati con 250 giri motore in meno, Kawasaki 250 in più.

Superbike, Ducati, Kawasaki

Appena il tempo di brindare al rinnovo 2024 di Alvaro Bautista, che per la Ducati è arrivata la sforbiciata dei giri motori. A partire dal round di questo fine settimana a Barcellona, tutte le Panigale V4 R in pista (quindi non solo quella del vinci-tutto…) dovranno posizionare il limitatore 250 giri più in basso, cioè alla soglia dei 15.850. Invece ne guadagna altrettanti la Kawasaki di Jonathan Rea (e anche quelle dei piloti dello stesso marchio, ovviamente), che potrà spingersi fino a 14.850. Su uno dei tracciati più veloci in calendario, per via del rettilineo principale da un chilometro, basterà per riportare la verdona in partita? Lo vedremo a partire dalle prime prove in programma venerdi 5 maggio (qui tutti gli orari).

Decide l’algoritmo

La decisione è stata comunicata da Dorna e Federmoto Internazionale in base all’analisi delle prestazioni dei cinque Costruttori impegnati nel Mondiale Superbike. Ricordiamo che i fattori che vengono presi in esame sono tantissimi: velocità massima, tempi sul giro e distanza, piazzamenti attuali e precedenti di ciascun pilota, numero di piloti schierati da ogni marca, e molto altro. A sovraintendere alla valutazione complessiva è un complicato algoritmo reso sempre più complesso (e si spera: affidabile) nel corso degli anni. La Ducati è stata penalizzata in base a questo responso, mentre la Kawasaki ha potuto aumentare i giri sfruttando cinque dei nove punti concessione “guadagnati” da inizio stagione.

Rea e compagni sono andati ad un soffio anche dall’entrare in regime di concessione vero e proprio, che scatta da dieci punti in poi. In questo caso avrebbero potuto anche sostituire componenti motore fra quelli omologati ad inizio stagione. Non ci avete capito niente? Tranquilli, perfino gli ingegneri dei top team Superbike fanno estrema fatica nel districarsi nel groviglio di regole, punti, token ect che è diventato il regolamento tecnico.

Cambierà qualcosa?

L’esito delle prime nove corse di stagione, su tracciati abbastanza diversi l’uno dall’altro (Phillip Island, Mandalika e Assen) parla di 8 vittorie in 9 corse di Alvaro Bautista. Agli altri è rimasta la briciolina del successo di Toprak Razgatlioglu con la Yamaha nella gara sprint in Indonesia, condizionata dalla scivolata di Bautista, unico errore finora commesso dal campione in carica. Yamaha e Kawasaki hanno preso paga, così come le altre Ducati in pista, a cominciare dalla Panigale gemella di Michael Rinaldi. “Dite che vinco perchè la Ducati è missile, ma gli altri missili dove sono?” è il mantra di Bautista. E’ ipotizzabile che la modifica livelli un pò le prestazioni sul dritto. Ma il risultato è influenzato da ben altro (accelerazione, percorrenza in curva, gestione degli pneumatici) per cui sono domenica poemeriggio avremo un’idea. Forse.

I valori attuali

A partire da Barcellona e almeno per i successivi round previsti a Misano (10-11 giugno) e Donington (1-2 luglio) non ci saranno modifiche ai limitatori di Yamaha, BMW e Honda rispetto ad inizio campionato:

Ducati Panigale V4 R 15.850 rpm (-250); Kawasaki ZX-10 R 14.850 rpm (+250); BMW M 1000 RR 15.500; Honda CBR RR 15.600; Yamaha YZF-R1 14.950.

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