27 Febbraio 2020

Superbike, che strani test: “Perchè non hanno simulato la gara?”

Giorgio Barbier, capo della Pirelli, si chiede perchè gli avversari di Jonathan Rea non abbiamo simulato la distanza da gara. "Adesso hanno solo due sessioni per recuperare"

Superbike, Giorgio Barbier

Perchè la stragrande maggioranza dei piloti Superbike non ha compiuto simulazioni di gara nelle otto ore (!) di test a disposizione qui a Phillip Island a soli quattro giorni dalla prima sfida Mondiale? Se lo chiedono tutti, anche Giorgio Barbier, responsabile moto della Pirelli, fornitore unico del Mondiale. L’ingegnere milanese è uno dei pochissimi nel paddock ad aver seguito tutte le 32 precedenti edizioni. “In effetti mi sono chiesto anch’io perchè i team abbiano gestito in questo modo le due giornate disponibili” si interroga Barbier. “Solo Alvaro Bautista ha fatto una simulazione completa, sui 22 giri di gara, però con tempi alti“. Già,  la Honda, in quanto all’inizio dello sviluppo della nuova CBR1000RR-R, forse era l’unica che avrebbe potuto soprassedere….(qui gli orari TV)

“SOLO JONATHAN REA E’ DAVVERO A POSTO”

Anche i sassi, qui a Phillip Island, sanno che la chiave è trovare un assetto che permetta di andare forte senza distruggere lo pneumatico posteriore. “Invece quasi tutti i piloti si sono dannati l’anima per fare il giro veloce, senza preoccuparsi della durata. L’unico  veramente a posto, inutile dirlo, è il solito Jonathan Rea. Non ha avuto bisogno di fare tutti i ventidue giri, perchè la Kawasaki non è cambiata e la squadra ha una mole di riferimenti enorme. Ha compiuto un lavoro di fino, tornando ai box con le coperture sempre perfette.

REA HA LAVORATO SU UNA SPECIFICA CURVA!

Jonathan Rea è a postissimo su tutta la linea. Il livello del cinque volte iridato è così alto che insieme alla sua squadra ha lavorato per migliorare il comportamento, a gomme finite, in uno specifico settore, fra le curve 10 e 11. “Lì un anno fa perdevo parecchio, non riuscivo a prendere slancio per sfruttare la percorrenza in curva 12 e nel rettilineo successivo, pensiamo adesso di aver sistemato le cose” ha minacciato il Cannibale.

GLI ALTRI BRANCOLANO NEL BUIO

Gli avversari arriveranno alle prove di venerdi con tanto lavoro ancora da fare. Parliamo di Loris Baz e Tom Sykes, in particolare, velocissimi sul giro secco ma senza nessuna certezza sulla distanza. Forse hanno un pelo le idee più chiare Scott Redding, e i due Yamaha, Toprak Razgtalioglu e Michael van der Mark. I cronologici però mostrano evidenti decadimenti intorno al giro 12-13. E i nove che resteranno? “Nel week end introdurremo una nuova posteriore, la Y1093, più la X (la supersoffice progettata per i dieci giri della Superpole Race, ndr). La Y1093 è simile a quella che hanno provato nei test, ma ha una struttura più solida, potrebbe dare una mano ai piloti di stazza, come i tre  Yamaha e Redding. Ma c’è un problema: avranno solo due sessioni da 50 minuti per verificare due gomme diverse. Ce la faranno?” 

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