23 Settembre 2022

Superbike Catalunya: Bautista-Rea la sfida continua “Vuole punzecchiarmi”

Alvaro Bautista racconta: "Rea al primo giro di prove libere mi ha superato come fosse l'ultimo del Mondiale. Vi divertirete...."

Alvaro Bautista, Superbike

Il patatrac di Magny Cours ha lasciato scorie che la Superbike non smaltirà facilmente. Alvaro Bautista e Jonathan Rea se la sono giurata dopo il contatto che in Francia ha mandato gambe all’aria il leader del Mondiale. “Jonathan Rea l’ha fatto apposta” aveva urlato Bautista a caldo, confortato dalla posizione altrettanto dura assunta dal team Ducati ufficiale. “Dire così non è rispettoso, è stato un contatto di gara” aveva risposto il sei volte iridato, che per il tentativo di sorpasso andato male si era beccato una penalità “long lap penalty” dai Commissari. Il confronto diretto che per giorni ha acceso gli animi su siti e social ha ripreso vigore. Direttamente in pista, alla prima occasione utile. Cioè al primo giro delle prove libere del venerdi mattina…

“Sembrava la finalissima Mondiale”

“Eravamo appena entrati in pista, Jonathan Rea mi ha puntato deciso, sentivo che voleva passarmi a tutti i costi” racconta Alvaro Bautista. “Infatti alla curva dieci mi ha preso l’interno, è entrato dentro con l’avatreno che scivolava di lato. Un sorpasso così lo fai all’ultimo giro della gara decisiva del Mondiale, ma era solo venerdi mattina…” Lo spagnolo sorrire, poi precisa. “Però è filato tutto liscio, non ci siamo toccati.” I piloti sono piloti, e l’affronto non poteva passare così liscio. “In due giri l’ho ripreso, stavo andando molto forte…” La rivalità accende gli animi e dà forza al polso destro. Ne vedremo delle belle. “Si, è nata una bella rivalità, per voi è divertente, avete di che scrivere e a casa avranno di che commentare” è il sibillino messaggio di Bautista. Il promoter della Superbike ha spinto molto sull’acceleratore, riproponendo il contatto di Magny Cours in maniera virale.

Abbiamo depotenziato la Ducati

La rivalità con Jonathan Rea è un aspetto di un progetto più grande, cioè riportare in Ducati il Mondiale che manca dal 2011. Nelle seconde libere (qui la cronaca) Bautista è stato velocissimo: quindici giri a passo di carica, cioè quasi l’intera gara che qui ne conterà venti. “La chiave è gestire le gomme, per cui abbiamo depotenziato la Ducati, ma non sul dritto!” Alvaro allude alle configurazioni elettroniche che permettono di dosare i cavalli curva per curva, anzi metro per metro. Nelle rivelazioni in fondo al rettilineo questo venerdi la Ducati è andata meno forte, in velocità massima, delle due Honda. “E’ solo un numero, che va interpretato, perchè quello che conta è il tempo che impieghi ad arrivare a quel valore, cioè il terreno che guadagni nel settore più veloce.” Bautista lo sa bene: lo spunto sul dritto, quando conta, non gli mancherà.

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