13 Dicembre 2022

Superbike, Bautista: “Vincere con Ducati è speciale, sono nella storia”

Bautista ripercorre il Mondiale Superbike 2022 che lo ha visto laurearsi campione con la Ducati. È fiero di aver completato l'opera lasciata incompleta tre anni fa.

Alvaro Bautista Troy Bayliss Superbike Ducati

Alvaro Bautista si sta godendo un po’ di meritato relax dopo una stagione che lo ha incoronato campione del mondo Superbike. Giovedì sarà a Bologna per l’evento Ducati nel quale verranno celebrati lui e Francesco Bagnaia, campione MotoGP, oltre alla casa di Borgo Panigale in generale.

Hanno vinto i piloti, ma hanno vinto anche i team e tutte le persone che lavorano in fabbrica. Il 2022 è stato senza dubbio un anno di soddisfazioni per il marchio italiano, che ci teneva a trionfare in entrambi i campionati. Se nella classe regina del Motomondiale il titolo piloti mancava dal 2007, invece in SBK l’ultimo successo era targato Carlos Checa 2011. Ci ha pensato un altro spagnolo a rivincere.

Bautista orgoglioso del titolo SBK 2022

Intervistato dal sito ufficiale WorldSBK, il 38enne castigliano ha commentato nuovamente questa annata 2022 vincente: “Campione del mondo 2022 suona bene. Quando torni a casa e vedi la tua vera famiglia e i tuoi veri amici dici ‘Adesso so cosa ho fatto, cosa ho ottenuto ed è tempo di godermelo’. Abbiamo usato l’hashtag #TheReturn che può significare più cose. Il ritorno in Ducati, il ritorno ad essere un pilota competitivo”.

Bautista racconta un aneddoto sul primo test effettuato di ritorno in Ducati: “Il primo giorno ero un po’ nervoso, sapevo che potevo essere veloce ma prima di salire in moto avevo un dubbio. Quando ho fatto il primo giro questo dubbio è scomparso, ho sorriso perché ho sentito la moto mia“.

Il pre-campionato è stato incoraggiante e lo sono state ancora di più le gare, quando ha avuto la conferma di essere veramente veloce e si sentiva meglio rispetto al 2019: “Stavolta – ha ammesso – era tutto sotto controllo rispetto a tre anni fa“.

I round di Misano, Catalogna e Donington

Il Mondiale Superbike ha un’unica tappa in Italia, Misano, e lì è importante fare bene con la Ducati. Alvaro ricorda così quel weekend: “Ricordo che ero tanto concentrato, volevo essere perfetto. Il feeling con la moto è stato fantastico. Arrivare davanti a Rea, che allora era il mio primo rivale, ha reso quello uno dei migliori weekend della stagione“.

A Misano fece doppietta Gara 1-Gara 2, arrivando secondo in Superpole Race. Meglio è andata in Catalogna, dove ha fatto l’unica tripletta del 2022: “Venivo dalla caduta di Magny-Cours. Il feeling con la moto è stato meraviglioso. Mi sono divertito in tutte le gare e in tutte le prove libere. Il migliore weekend della stagione“.

Lo spagnolo ha ricordato anche la caduta di Gara 1 a Donington, quando era secondo e improvvisamente scivolò: “È stato un mio errore. Tante persone hanno iniziato a pensare che avrei iniziato a sentire la pressione e ad essere come nel 2019 facendo errori. Invece sono rimasto calmo, perché conoscevo il problema. In Gara 2 (secondo posto, ndr) ho dimostrato che ero diverso rispetto a tre anni fa“.

Le emozioni in Indonesia ed essere campione Ducati

Bautista ha spiegato le emozioni provate nel weekend in Indonesia, quando sapeva di poter diventare aritmeticamente campione del mondo e ci è riuscito dopo Gara 2: “Ho sempre cercato di restare concentrato, ma in Gara 2 ho sentito più pressione che in tutta la stagione. Ero nervoso, non volevo sbagliare e forse proprio per questo ho commesso degli errori. Il mio obiettivo era vincere il titolo, non la gara, ed è stato diverso che nelle altre gare“.

Quando è terminata la seconda manche a Mandalika si è scatenata la festa, però era anche parecchio provato: “Dopo la gara volevo festeggiare, ma al tempo stesso non potevo perché ero senza energie. Avevo la faccia di uno che doveva andare a dormire. La prima chiamata che ho fatto è stata a mia moglie perché volevo vedere lei e le mie figlie“.

Essere campione con Ducati è qualcosa che lo rende molto orgoglioso: “Tutti in passato mi dicevano che essere in Ducati è qualcosa di diverso. Non lo realizzi finché non lo fai. Ricordo quando ho vinto le prime gare tre anni fa, era speciale perché le persone impazzivano. Sento di avere uno spazio nella storia della Ducati per sempre“.

Foto: Aruba Racing Ducati

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