29 Agosto 2022

Superbike, Bautista risponde a Redding: “Perché lui non ci riusciva?”

Redding ha messo in dubbio il suo talento e i suoi meriti in sella alla Ducati, ma Bautista non ci sta e replica al pilota della BMW.

Alvaro Bautista Superbike

Il ritorno in Ducati si è rivelato una mossa azzeccata sia per Alvaro Bautista sia per il team. Lo spagnolo è il leader della classifica del Mondiale Superbike e si sta dimostrando più maturo rispetto al 2019, quando perse un titolo che sembrava già suo a causa di diverse cadute.

Allora era all’esordio in un campionato che non conosceva, con una moto completamente nuova e gomme diverse da quelle alle quali era abituato in MotoGP. Ora è più pronto a giocarsela fino alla fine contro campioni come Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu. I due anni in Honda, per quanto difficili, lo hanno aiutato a crescere. Si vede da come gestisce le gare che usa molto di più la testa. Solo una caduta, in Gara 1 a Donington, nei primi sei round del calendario SBK 2022.

Superbike, Bautista replica a Redding

Bautista con la Ducati Panigale V4 R è costantemente nelle migliori posizioni. È sempre salito sul podio, eccezion fatta per il già citato ritiro e la Superpole Race sempre a Donington che chiuse al quarto posto. Una grande costanza di risultati e un livello di guida altissimo. Michael Ruben Rinaldi con la stessa moto è quasi sempre lontano da lui.

Eppure c’è chi ritiene che vittorie e podi siano più merito della moto che di Alvaro. È il caso di Scott Redding, il quale ha più volte dichiarato che il collega è favorito dalla sua struttura fisica. Essendo basso e leggero, avrebbe un vantaggio importante rispetto agli avversari. In virtù di questo, il pilota della BMW ha anche espresso la necessità di introdurre nel Mondiale Superbike un limite di peso moto-pilota.

Bautista, intervistato da MotorCycle News, ha risposto alle parole di Redding: “Quello che non è capisco è perché, se si tratta di un vantaggio di velocità in rettilineo, il pilota dell’anno scorso non sia riuscito a fare lo stesso. Nel 2019 dicevano che vincevo perché la moto era un missile, poi nel 2020 e 2021 le stesse persone dicevano che la Ducati non era veloce. Ora, come per coincidenza, è nuovamente veloce e sto vincendo solo grazie alla moto? Il pilota fa la differenza“.

Bautista e Ducati, questione di stile di guida

Il 37enne castigliano non ci sta a passare per quello con poco talento e che vince solamente per merito di una moto particolarmente competitiva: “Non si tratta solo del pilota – spiega – ma anche di come guidi. Questa moto ha caratteristiche che devi sfruttare al meglio per vincere. Io con il mio stile ottengo quasi sempre il massimo. Non succede alle altre Ducati, solo con la mia. Non si tratta solo di abbassare la mano destra e sfrecciare davanti a tutti. Chi vuole lamentarsi può continuare con le sue scuse“.

Bautista ritiene che lo stile di guida è molto importante e il suo è quello giusto per fare la differenza, andando a sfruttare le qualità della Panigale V4 R. E rispetto a tre anni fa, si trova ancora meglio in sella: “La moto è molto meglio bilanciata. Nel 2019 era radicale, ora abbiamo un setup più convenzionale. Inoltre la moto è più lunga e più bassa all’anteriore, ho più fiducia e margine in frenata. Sento di più le gomme, dunque riesco a gestire meglio le situazioni quando sono al limite. Più margine significa meno errori“.

Il suo stile di guida, la maggiore esperienza e i miglioramenti apportati alla Ducati hanno fatto sì che Alvaro oggi sia in testa alla classifica del Mondiale SBK. Con ancora sei round da disputare, i giochi restano comunque apertissimi. Rea e Razgatlioglu non sono lontani, sarà interessante vedere l’epilogo della lotta tra questi tre grandi piloti.

Foto: Instagram

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