2 Gennaio 2022

Superbike, Alvaro Bautista: “Non è stato facile con la Honda”

Alvaro Bautista ha chiuso un difficile biennio Superbike in sella alla Honda. Dal 2022 inizia ufficialmente la nuova avventura con Ducati.

Alvaro Bautista Superbike

Alvaro Bautista ha chiuso la collaborazione con Honda il 31 dicembre, dopo 61 gare disputate in sella alla Fireblade che ha regalato ben poche soddisfazioni. Il pilota spagnolo si attendeva un primo anno (2020) difficile, ma un decisivo step avanti nel 2021. Il salto di qualità tecnica non c’è stato, era evidente a quel punto che HRC avrebbe impiegato un bel po’ di tempo prima di mettersi al passo con le big. La nuova offerta Ducati era un’occasione irrinunciabile per il veterano della Superbike, un ritorno di fiamma troppo romantico per dire no. Subito dopo l’ultimo week-end di gara al Mandalika è volato in Spagna per riabbracciare la V4R e pianificare il 2022…

Bautista e il difficile biennio HRC

Con la Panigale ha ottenuto i più grandi successi nel WorldSBK, 16 trionfi per un totale di 24 podi, 2° posto finale alle spalle di Jonathan Rea. Nel 2021 la Honda ha chiuso ultima nella classifica costruttori. “Mi aspettavo di essere più competitivo. Soprattutto dopo il mio primo anno nel Campionato Mondiale Superbike, quando ero abbastanza veloce e mi sentivo davvero bene sulla moto. Alla Honda ho trovato una moto nuova, partire da zero non è stato facile – spiega Alvaro Bautista a Speedweek.com -. Nel secondo anno mi aspettavo grandi progressi, ma non sono arrivati“.

L’ex pilota MotoGP ha dovuto dare un grosso contributo nello sviluppo della moto. A metà stagione Superbike 2021 si è ritrovato a fare i conti con elettronica, distribuzione del peso e altri dettagli. “E’ stata molto dura“, ha ammesso Alvaro Bautista. “Allo stesso tempo ho imparato molto. Sono stato veloce nel mio primo anno in Superbike, quindi non mi sono preoccupato di ogni particolare. Negli ultimi due anni ho dovuto curare ogni dettaglio, quindi ora conosco molto meglio le gomme e la classe stessa. Ho più esperienza ora e mi sento un pilota migliore. Prima ero veloce, ma non sapevo davvero perché. La Ducati era già ben sviluppata e più facile da usare“.

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