9 Dicembre 2022

Lorenzo Mauri svolta “Da pilota ho commesso tanti errori ma ora non più”

Lorenzo Mauri di Motocorsa racconta come si insegue il successo. Bassani pronto al salto ma le sfide continueranno

Lorenzo Mauri, Ducati, Axel Bassani

Lorenzo Mauri è sempre stato considerato un pilota forte ma sfortunato. Come Team Manager però si è rifatto e con gli interessi. Motocorsa ha vinto il Titolo Mondiale Indipendenti pur avendo un solo pilota contro i due delle squadre rivali. Lorenzo Mauri ha lanciato Axel Bassani, ha conquistato risultati straordinari ed oggi è uno tra i dirigenti sportivi più stimati a livello internazionale.

Tutti conoscono Lorenzo Mauri come Team Manager ma pochi si ricordano il suo passato di pilota. I successi di Motocorsa fondano le proprie radici proprio nei primi anni duemila quando Lorenzo gareggiava nel CIV, nell’Endurance e faceva le wild-card nel WSBK.

“Ho gareggiato per oltre vent’anni – racconta Lorenzo Mauri a Corsedimoto – sono stati anni bellissimi. Ho corso sulla Ducati 998 ad Assen, ho fatto 12 gare del Mondiale Endurance sulla 999 e sono salito sul podio diverse volte nel CIV. Mi sono rimaste nel cuore soprattutto le wild-card a Monza. Erano gli anni d’oro del Mondiale Superbike con 92mila persone a Monza e per un ragazzo brianzolo correre lì era veramente un sogno”.

Perchè non hai sfondato come pilota?

“Avevo gareggiato a Misano con Petronas, compagno di squadra di Corser ed avrei dovuto finire il Mondiale con loro e diventare quindi pilota ufficiale Petronas. Sono caduto nel primo turno di libere e la mia carriera è finita praticamente quel giorno. Non ho più avuto la possibilità di avere una moto ufficiale. Da pilota ho commesso tanti errori ma non avevo nessuno che mi aiutasse e che mi indirizzasse. Facevo tutto da solo. Dal lunedì al venerdì lavoravo nella ditta di famiglia, mi allenavo pochissimo, facevo pochi test, poi salivo in moto e davo il gas. Oggi non sono più solo ma ho al mio fianco l’amico fraterno Roberto Terenghi, una figura importantissima per me e per Motocorsa “.

Quanto c’è del Lorenzo Mauri pilota nel Lorenzo Mauri Team Manager?

“Axel ormai non ha bisogno dei miei consigli però grazie al mio passato so cosa dire agli ingegneri, al capo tecnico e so quali sono le strategie migliori. La mia esperienza di pilota è sicuramente importante”.

Come sei riuscito a scoprire Axel Bassani?

“Nel 2019 facevamo il CIV ed Axel, con una moto nettamente inferiore alla nostra, ci batteva. Ho provato a scommettere su di lui. E’ stata poi una questione di incastri: fortuna, bravura, crescita di Axel, tante piccole cose. La nostra squadra è privata ma comunque non è piccola”.

Come siete strutturati?

“Abbiamo un capannone di 650 metri quadri con sale motori e lavoriamo per team di tanti campionati, dal CIV a quello asiatico. Abbiamo due società, sei persone che lavorano fisse a casa, più il personale del team e due impiegate quindi un ottimo staff. Possiamo contare poi su partner tecnici importanti quali Domino, Termignoni, STM e tanti altri. Ed ovviamente abbiamo un pilota straordinario come Axel”.

Axex era il pilota più ambito. Come siete riusciti a non lasciarlo fuggire?

“Axel aveva tante proposte, se avesse cambiato squadra avrebbe potuto guadagnare di più ma noi abbiamo chiesto ai nostri partner di venirci incontro con un ulteriore sforzo economico. Axel ha ripagato il nostro impegno rinnovandoci la fiducia per il terzo anno e gli siamo molto grati di questo. Ovviamente siamo consapevoli che il 2023 sarà l’ultimo anno perché lui vuole lottare per il Titolo Mondiale e si può puntare alla vittoria del campionato solo se si corre per un team ufficiale”.

A cosa potete ambire nel 2023?

“Il 2021 e 2022 sono stati anni entusiasmanti per noi che con una moto sola abbiamo vinto il Mondiale Indipendenti. Nel 2023 il livello sarà estremamente alto ed arrivano almeno cinque piloti potenzialmente fortissimi: Petrucci, Gardner, Sykes, Aegerter e Baldassarri. In più bisognerà tenere d’occhio Gerloff che l’anno prossimo cercherà di riscattarsi con la BMW. Io credo che già entrare nei primi dieci sarà difficile. Sarebbe fantastico ripetere la stagione 2022 ma sarà durissima, io ci metterei duemila firme”.

Petrucci sarà il pilota da battere per Axel?

“E’ giusto che lui voglia batterlo però sarebbe bello già avvicinarci a lui, vedere il suo codone. Petrucci correrà con un team storico, con cui aveva già gareggiato in passato e la moto factory”.

Come sarà la vostra moto?

Ducati fornisce la stessa moto a tutti i team satelliti ma cambia poi la componentistica. Ognuno mette quella che crede quindi sono diversi gli scarichi, i cerchi, i radiatori, le pedane…Anche in questo caso è una questione di scommesse, di sfide”.

Diamo uno sguardo al 2024. Chi arriverà dopo Axel?

“Sicuramente un pilota italiano. Io amo lavorare con gli italiani perché mi trovo meglio per comunicare e per tutto. Se Axel non fosse rimasto con noi avrei puntato sul Luca Bernardi o su Alex Delbianco. Ecco, per il 2024 mi piacerebbe Delbianco e mai dire mai”.

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