22 Marzo 2020

Jonathan Rea “E’ dura per tutti, restate forti di testa”

Il cinque volte campione del Mondo ci dà qualche consiglio per non perdere serenità in questo momento molto difficile

Jonathan Rea

Jonathan Rea ha vinto cinque volte di fila il Mondiale Superbike contando non solo su un talento eccezionale, ma anche per la capacità di uscire più forte da momenti difficilissimi. Pensate ad un anno fa: il Cannibale sarebbe potuto affondare sotto i colpi di Alvaro Bautista, ma ha tenuto duro e alla fine ne è uscito più determinato di prima. Okay, il virus è un affare molto più complicato della classifica del Mondiale. Ma la mentalità che bisogna usare è la stessa. Non perdere la calma, nè  la serenità. Jonathan Rea ci racconta come la sta vivendo lui, e ci offre qualche consiglio.

“RESTATE MENTALMENTE FORTI”

Il fuoriclasse della Superbike è un privilegiato. Vive in Irlanda del Nord, in una bella casa con giardino: lui, la moglie Tatia e i piccoli Jack e Tyler. Ma l’inattività e  il dover stare segregati in casa tutto il giorno pesa a lui come a tutti noi. “E’ una situazione molto difficile, ma adesso la cosa più importante è l’aspetto mentale” ha spiegato Jonathan Rea alla BBC, il principale canale TV della sua Nazione. “Ma proprio quando il momento è duro, è necessario non perdere la calma. Pensate a cose semplici, quelle che vi rendono felici, e provate a raggiungere quel piccolo obiettivo durante la giornata. Siamo tutti di fronte ad un cambiamento repentino di vita. Pensate a me: io sono abituato a vivere a 300 km/h e adesso sono qui immobile. Ma non bisogna andare nel panico…” 

UNA SFIDA LUNGA 

“Spero che potremo restare tutti concentrati e non farsi prendere dalla paura. Vedo gente anche qui da noi che va a fare spesa come se i negozi non dovessero riaprire più. Ma non è così, quindi state calmi. Abbiamo davanti settimane difficili, anche perchè i bambini non vanno a scuola e tutto il giorno in casa si annoiano come noi grandi. Ma per battere questa pandemia ci vuole la massima attenzione di tutti: lavarsi bene, stare alla larga dalle persone più anziane e vulnerabili. Se siamo forti e concentrati, la superiamo velocemente.”

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“IL MONDIALE? NE RIPARLIAMO A LUGLIO”

“Del campionato in questo momento mi interessa poco, ci penso il minimo indispensabile. Mi interessa solo che le persone non si ammalino e quelle che stanno soffrendo negli ospedali possano guarire. E’ una situazione un pò strana: il 18-19 aprile dovremmo correre ad Assen, ancora nessuno ci ha detto che non si farà. Ma è chiaro che non potremo andare in Olanda a fare quello che noi tutti amiamo, correre. So che gli organizzatori stanno cercando di riorganizzare il calendario. E’ chiaro che il virus non è sotto controllo. I viaggi in giro per il mondo sono impossibili, per cui anche fare sport è impossibile. Quello che ci riguarda più direttamente è solo un piccolo aspetto di un problema molto più grande. Immagino che resteremo ancora a lungo nell’incertezza, diciamo due-tre mesi. Forse a luglio potremo pensare di nuovo ad un calendario. Se non riusciranno a farci correre i 13 round previsti, faremo quelli che è possibile fare. Mi manca correre, la mia moto e la mia squadra. Ma possiamo solo aspettare.” 

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