5 Settembre 2021

Follia Superbike: Toprak retrocesso a tavolino, a Rea la gara sprint

I commissari Superbike penalizzano il turco assegnando la vittoria al rivale. La Yamaha furiosa per la decisione. Jonathan Rea torna a -7 punti dalla vetta iridata

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Quattro ore dopo la fine, Toprak Razgtalioglu è stato retrocesso di una posizione nella Superpole Race, causa sconfinamento (millimetrico…) sulla zona verde a bordo pista. Secondo quanto comunicato dagli Steward, l’infrazione si sarebbe verificata nel corso del giro finale. In conseguenza di tale penalità il successo è stato assegnato a tavolino a Jonathan Rea, che così guadagna sei punti nella classifica Mondiale, tornando a -7 punti dal turco della Yamaha. La decisione scatenerà polemiche a non finire.

Le motivazioni ufficiali

Il verdetto è stato diffuso alle 16:51 e recita: “E’ stata ricevuta una protesta riguardo lo sconfinamento dei limiti del tracciato nel giro finale della Superpole Race. Dopo aver avuto accesso alle immagini on board è stato verificato che Toprak Razgatlioglu ha oltrepassato i limiti della pista senza restituire il vantaggio. Per questo motivo gli Steward FIM SBK hanno deciso di retrocedere il pilota di una posizione“. Il bollettino ufficiale è firmato da Gerry Bryce, Jose Augustin Nunez Leon e Antonio Lima. La decisione non è appellabile.

La Yamaha infuriata

Qualche minuto dopo l’annuncio ci ha pensato Paul Denning, direttore del team Yamaha Superbike ufficiale, ad esporre la posizione del team. “La decisione è stata presa su richiesta formale del Kawasaki Racing Team (la squadra di Jonathan Rea, ndr) e immaginiamo che ci sia stato un attento esame forense delle immagini. Le infrazioni erano state veramente marginali e nessuna penalità era stata rilevata al momento dagli organi preposti. Congratulazioni per la vostra “vittoria” ragazzi, molto meritata”.

Precedente pericoloso

Questa decisione irragionevole turba una giornata Superbike che aveva regalato grandissime emozioni. La Superpole Race era stata risolta da un perentorio sorpasso di Toprak all’ultima curva, rispondendo al rivale che era andato davanti due curve prima. Tutto bellissimo, i piloti se l’erano giocata sportivamente. Non si capisce come si sia potuta prendere  decisione di questa portata per le sorti del campionato quattro ore dopo la fine della corsa. Significa che ogni volta dovremo aspettare ore per essere sicuri del risultato in pista? Sembra fantascienza. Inn questo motociclismo moderno dove ogni azione in pista viene vivisezionata al microscopio, non c’è da stupirsi più di niente.

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3 commenti

  1. Anonimus ha detto:

    Team Kawasaki davvero patetico…. fossi in Johnny mi vergognerei di una vittoria così.

  2. voiedegarag_15199617 ha detto:

    Bisogna che la superficie oltre la linea bianca non offra abbastanza aderenza per essere volontariamente sfruttata : è semplice da capire ma qui alle volte ci troviamo con spazi sfruttabili che sono più larghi della pista stessa e nessuno dice mai niente, anzi al Paul Ricard hanno asfaltato tutta la collina e l’autodromo è spesso portato a esempio… Esempio di cosa ?
    La pista a un certo punto deve finire, non è che continua ma che sta al pilota di non andarci e al commissario di sorvegliare che non ci vada.
    Al di là dell’asfalto non ci deve essere la tenuta dell’asfalto; se la scivolosità dell’erba è considerata troppo pericolosa, cementate e levigate ma smettetela si stupirvi se un pilota sfrutta la superficie, per calcolo o sbaglio.

    Lamentarsi ora non serve a nulla perché c’è una regola ed è stata semplicemente applicata.
    Rendiamo quegli spazi non sfruttabili e il problema è risolto.