16 Marzo 2022

Ana Carrasco: una donna in un mondo di uomini

Ana Carrasco Gabarrón è nata il 10 marzo 1997 in Spagna. Già in giovane età è diventata una leggenda del motociclismo femminile vincendo nel 2018 il Campionato mondiale Supersport 300 ma la sua storia dev’essere raccontata dall’inizio.

Ana Carrasco

Cehegin, Murcia

“Papà posso dormire con la moto?!”

Mentre esclama queste parole una bimba di 3 anni dai capelli neri e arruffati fissa il papà con gli occhi imploranti.

Non serve aggiungere altro e la moto è già nella stanza vicino al letto.

Chissà cosa sogna. Di sicuro sono sogni già grandi per la sua età.

Solo un anno dopo arriva un’altra richiesta a cui segue stavolta un no deciso dei genitori. Correre a quest’età è troppo presto. La moto è un divertimento, è un hobby.

Nella famiglia Carrasco non si sono mai prese considerazione gare e competizioni. E la cosa spaventa un po’. Ma un rifiuto non è ciò che Ana può accettare. Le piace guidare. In moto si sente a suo agio come camminare. Lo sente anche se non sa spiegarlo.

Allora fa quello che farebbe ogni bambino quando vuole gridare all’ingiustizia. Piange quella bambina e lo fa ininterrottamente per 3 giorni. E’ qualcosa di sfiancante per chiunque. Lo è di più per chi farebbe qualunque cosa per sostenere i sogni di un figlio. E quelle lacrime piegano anche le ultime perplessità di mamma e papà.

Come fai a correre così veloce?”
“Accellero presto e freno tardi!”
Intervista a Ana Carrasco – 4 anni

La piccola pista odora di asfalto, gomma bruciata e pittura fresca. Ovunque bambini con tute colorate e piccole moto. Alcuni genitori festanti, molti altri competitivi più dei figli.

Ci si osserva. Ci si studia.

Tra i cordoli bianchi e rossi la bambina sfreccia. E’ già molto competitiva. Perdere non fa parte del suo mondo.

In moto Ana si sente se stessa. Si sente libera di essere. Ama stare lì in sella, sola con solo il rumore del motore e dei pensieri a farle compagnia.

Pochi notano il nome di quella ragazzina sulla gobba della tuta gialla. Almeno finché non sale sul podio.

Allora il mondo pare fermarsi per un momento. Occhi strabuzzanti, visi attoniti.

Tutti la guardano e lei sorride contenta mentre il padre commosso le grida: “Sei la migliore!”

Succederà molte altre volte. Gesti di orgoglio e di tenerezza.

Ha un carattere deciso, forte. E’ sicura di sé. Sembra impossibile ma Ana Carrasco ha già le idee chiare su ciò che vuole diventare: una campionessa del mondo.

Si comincia a mormorare che quella bambina ha stoffa. Non ci sono dubbi. Basta solo vederla mentre guida la sua monimoto.

Vuole sempre di più la piccola pilota. Più divertimento, più gare, più vittorie.

I genitori la portano in tutta la regione per partecipare alle competizioni. Vince 3 campionati in una stagione. E’ la prima donna a riuscirci. Ed è solo l’inizio.

Lisa Cavalli
ph. credits