12 Maggio 2022

Superbike: Christian Gamarino leader del National “Mi diverto se vinco”

Christian Gamarino riparte dal National Trophy: due vittorie su tre. "Vincere è questione di cogliere l'occasione giusta, e qui ce l'ho". A 27 anni non è tardi per il Mondiale

Christian Gamarino, Superbike

Christian Gamarino sulle orme di Roberto Tamburini. Il ventisettenne genovese è in testa al National Trophy con due vittorie in tre gare. L’anno scorso questo campionato aveva portato fortuna a Roberto Tamburini che vincendolo quest’anno è approdato al Mondiale Superbike. Gamarino in passato ha partecipato per quattro stagioni al Mondiale Supersport. Partecipa anche al Mondiale Endurance ed alla ultima 24 Ore di Le Mans si è classificato quarto con Saltarelli dopo una bellissima gara. Lui è uno dei vari big che gareggiano nel National ma meriterebbero palcoscenici ben più importanti.

Christian Gamarino, perché gareggi nel National Trophy?

“Per mille fattori, come ha fatto del resto Tamburini lo scorso anno. E’ un po’ una questione di budget, possibilità e proposte: non c’è un solo motivo. Sicuramente preferisco fare il National Trophy con una moto competitiva che Mondiale Supersport con un team di secondo piano e far fatica ad arrivare nei primi dieci. Se non ho una moto veloce non mi diverto, non mi piace arrivare dietro. Ecco, partecipo al National soprattutto perché mi diverto”.

Ad inizio anno avevi valutato la possibilità di fare il CIV Superbike?

“Avevo partecipato a quel campionato nel 2018 o 2019 ma la BMW con cui correvo non mi consentiva di lottare per la vittoria. Quest’anno il team MC7 era interessato a farlo ma con centralina Aprilia mentre nel CIV c’è la centralina unica Motec e quindi ha deciso di fare il National che in generale costa anche meno. Per il resto io mi adeguo e corro dove ho la possibilità di avere una moto competitiva e quest’anno ce l’ho”.

Diamo uno sguardo al passato. Hai dimostrato talento ma non sei riuscito ancora a sfondare. Cosa ti è mancato?

“Quando ho partecipato al Mondiale Supersport ero molto giovane, non avevo certo al maturità di oggi e forse ho peccato un po’ d’inesperienza. In più avevo moto buone ma non talmente veloci da riuscire a vincere. Nel Mondiale Supersport conta solo vincere, stare davanti, se si fanno dei piazzamenti non si va poi da nessuna parte. I team del Mondiale Superbike ti chiamano solo se vinci e io non ho mai avuto moto vincenti, mancava sempre qualcosina”.

Credi ancora di poter arrivare al Mondiale Superbike?

“Nel motociclismo un pilota vince due gare e sembra un campione, ha l’attenzione di tutti. Poi ne perde quattro e pensano che improvvisamente non sappia più andare in moto e sia diventato un brocco. Vivo alla giornata e non faccio programmi a lungo termine, impossibile farli. Al momento mi interessa fare bene nel Mondiale Endurance e nel National. Ovviamente mi piacere tantissimo gareggiare nel Mondiale Superbike, ci andrei anche subito, ma non è facile: è una questione anche  di fortuna, opportunità e coincidenze”. 

Hai preso in considerazione i campionati esteri?

“Avevo pensato all’America e all’Asia ma non è facile trovare la moto ed è complicato pure per gli sponsor perché loro vogliono essere coinvolti, andare a vedere le gare direttamente sul campo, vivere il paddock. Molto più facile coinvolgerli se si è in Italia”.

Quali saranno le gare decisive per la vittoria del National 2022?

“Penso che il campionato sarà aperto fino alla fine ma io ho il problema di una concomitanza con il Mondiale Endurance. Il Bol d’Or si corre nello stesso week-end del Mugello, in settembre. Non ho ancora deciso quale fare delle due. Dipende un po’ anche come va a Spa il mese prossimo e poi dovrei decidere se fare quella dell’Endurance o del National”.

Quali sono i tuoi avversari più temibili?

“Al momento vedo bene Saltarelli,  Salvadori e La Marra. A Vallelunga sono andati forte anche Giannini e Russo, bisognerà vedere come vanno nelle altre piste. Russo è sicuramente un pilota da tenere d’occhio”.   

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