13 Marzo 2018

Ci ha lasciato Ivano Beggio, il ‘papà’ di Aprilia

Se ne va l'uomo che ha portato Aprilia, una piccola fabbrica artigianale di biciclette, ad essere una potenza motociclistica. Suo anche il merito di aver lanciato piloti come Rossi e Biaggi.

Da Asolo (Treviso), dove abitava, arriva la notizia della scomparsa di Ivano Beggio, storico fondatore di Aprilia nonché imprenditore lungimirante, capace di portare la casa di Noale a scrivere la storia delle due ruote. Aveva 73 anni ed era affetto da un po’ di tempo da un male che non gli ha lasciato scampo. Oltre a trasformare Aprilia nel simbolo di un’Italia vincente, aveva anche occhio per il talento ed è stato proprio lui a lanciare piloti del calibro di Rossi e Biaggi, ma anche Gramigni, Locatelli, Melandri, Poggiali, giusto per citarne alcuni.

Nato a Rio San Martino nel 1944, Beggio si appassiona fin da giovanissimo alle due ruote grazie alla fabbrica artigianale di biciclette gestita dal padre. Una piccola realtà locale, della quale si mette alla guida nei primi anni ’70, iniziando poco dopo a produrre anche motociclette e scooter e passando nel 1975 alle moto da competizione, con le quali due anni dopo comincia a vincere nei campionati italiani. Da queste prime affermazioni si arriverà alla storia, perché Aprilia diventerà una potenza sia nel mondo delle corse (9 i titoli mondiali conquistati, più di 70 GP vinti, arrivando a confrontarsi con i colossi giapponesi) che in quello dell’industria, grazie a modelli destinati alla mobilità urbana tecnicamente innovativi.

Nel 2000 acquisisce i marchi Moto Guzzi e Moto Laverda, mentre nel 2004 cede al Gruppo Piaggio, anche se rimane presidente onorario fino al 2006. Beggio però è stato impegnato anche nel sociale, essendo uno dei fondatori dell’Associazione Amici del cuore e della Fondazione Salus Pueri, e ha ricevuto due lauree honoris causa, la prima in ingegneria meccanica dall’Università di Pisa nel 1999 e la seconda in economia aziendale dall’Università di Venezia, Cà Foscari nel 2002. Due le onorificenze che gli sono state assegnate, vale a dire Cavaliere del Lavoro e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, entrambe nel 1998.

Molto apprezzato dai suoi dipendenti e dalla ‘sua’ Noale per il suo essere un grande imprenditore ma dal cuore buono (tante le persone da lui aiutate in segreto, tra le quali Enzo Ferrari), Beggio è stato anche Presidente dell’Associazione degli Industriali della provincia di Venezia per ben tre mandati. I suoi funerali si svolgeranno probabilmente venerdì.

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1 commento

  1. fabu ha detto:

    un uomo che ha fatto tremare i polsi, e non solo, ai giapponesi. ero a Sukuka nel 2002, prima gara dell’era Motop, quando passava la RS Cube sul dritto dei box tremavano asfalto e tribune, ve lo giuro. e mi viene ancora la pelle d’oca a pensarci. grazie Signor Beggio per le emozioni che ci hai regalato.