2 Gennaio 2020

Dakar 2020: La stimolazione cerebrale da Torino all’Arabia Saudita

Una equipe medica seguirà da Torino un pilota della Dakar, attraverso un programma di stimolazione cerebrale. Ecco di cosa si tratta.

casco telemedicina dakar

Mancano pochi giorni all’avvio dell’edizione 2020, la numero 42, della Dakar, in programma per la prima volta in Arabia Saudita dal 5 al 17 gennaio. Un evento come sempre di grande portata e molto difficile per i piloti in competizione. Uno di questi, un motociclista esordiente originario del Bahrain, sarà supportato a distanza da un team medico a Torino, tramite di innovativo sistema di telemedicina. Vediamo come funziona.

Salman Mohamed Humood Farhan Farhan sarà al via per la sua prima Dakar. Per lui il numero 150 in bella vista sulla sua Husqvarna FR450 Rally, schierato da HT Rally Raid Husqvarna Racing. Come anticipato, avrà anche un continuo supporto direttamente da Torino. Un neuropsicologo, collegato dalla città piemontese, potrà monitorare costantemente il pilota grazie ad uno speciale casco. Questo è fornito da CIDIMU, gruppo fondato dal dottor Ugo Riba a Torino nel 1982 per sviluppare la diagnostica ad ultrasuoni.

La TDCS (Stimolazione Transcranica a corrente diretta continua) è una tecnica innovativa, in origine nata per trattare gravi patologie neurologiche. Alcuni esempi sono il morbo di Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla. Studi svolti la ritengono particolarmente utile anche nella Medicina dello Sport. Si tratta di un modo per stimolare diverse aree cerebrali, perfezionando o potenziando così il rendimento degli atleti. La stimolazione cerebrale favorisce anche un recupero migliore dopo lo sforzo, oltre ad un buon riposo notturno. Parliamo di una tecnica utilizzata da anni anche da diversi ciclisti nel Giro d’Italia e nel Tour de France.

“Grazie alla TDCS siamo in grado di offrire agli sportivi professionisti la possibilità di recuperare più velocemente dopo una gara, per dare il massimo il giorno dopo.” Il commento del dottor Ugo Riba, CEO di CIDIMU. In una gara come la Dakar, la telemedicina fornisce un contatto medico continuo, ovunque sia necessario. “La capacità di monitorare e trattare le persone in qualsiasi parte del mondo è la nostra missione” ha aggiunto il dottor Shai Misan, Presidente di SaluberMD. Una società di servizi sanitari digitali, parte quindi di questo programma.

“La combinazione di benessere e salute è essenziale per la condizione fisica generale di un individuo” ha continuato Misan. “Raccogliere dati sia da persone sane che da persone che necessitano di supporto sanitario ci consente di migliorare la medicina in tutto il mondo.” Portare i medici del CIDIMU nel deserto per assistere una persona senza uscire dallo studio di Torino è davvero incredibile. Un progetto promettente per un futuro con una medicina ancora più accessibile e migliore in tutto il mondo.

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