24 Novembre 2022

Superbike, Alex Polita “Io, di un’altra epoca: i piloti di oggi non fanno sacrifici”

Alex Polita oggi è tester Pirelli Superbike. Il pilota marchigiano non ha mai avuto peli sulla lingua, neppure oggi...

Alex Polita; Superbike

Alex Polita ha sempre amato volare con la sua moto da cross. Sarebbe dovuto diventare un campione delle ruote tassellate invece si è fatto strada nel mondo della velocità. Schietto e sincero, dice sempre tutto ciò che pensa: nel bene e nel male. Alex Polita è forse uno tra i piloti più veri, genuini e carismatici che ci siamo mai stati in Italia. Probabilmente ha ottenuto meno di quanto avrebbe meritato tuttavia ha vinto la Coppa del Mondo Superstock 1000, ha gareggiato nel WSBK, nel WSSP, nel BSB, nel campionato tedesco e nel CIV. Attualmente lavora nel mondo delle moto come tester ufficiale Pirelli per il settore Superbike e forse nel 2023 parteciperà a delle gare del Mondiale Endurance.

Alex Polita, se ti guardi allo specchio chi vedi?

“Vedo un uomo felice e realizzato, che lavora ancora nelle moto e per una grande azienda. Oggi faccio il tester, porto avanti lo sviluppo degli pneumatici, mi alleno, vado in bicicletta, con la moto da cross, vado a passeggio con il mio cane e sto bene. Quest’anno non ho gareggiato, ora sto valutando se fare qualcosa o meno nell’Endurance ma solo se ne varrà realmente la pena. Seguo le gare dall’esterno e non mi mancano, io ormai sono di un’altra generazione”.

Quale?

“Quella di piloti come Scassa, Baiocco, Roccoli ma anche Pirro. Ragazzi che si sono impegnati tantissimo, si sono dati tanto ma tanto da fare. Oggi non vedo più tutta questa voglia di fare sacrifici: si guarda più ad altro. Quando correvo io nel Mondiale spesso non avevamo realmente i soldi per andare al ristorante ma avevamo una passione straordinaria. Quando io ho vinto la Coppa del Mondo Stock 1000 non avevo il budget per andare avanti però non sono stato lasciato a piedi. Una volta forse c’era più meritocrazia. Oggi non c’è una lira quindi è normale che le cose siano peggiorate. Sarà logico che un pilota come Tamburini sia a piedi?”

Hai gareggiato con lui?

“Lui è più giovane di me però vedo come va e me lo ricordo bene anche in passato. Dieci anni fa era tra i protagonisti del Mondiale Supersport con una motina bianca e celeste privatissima. Quest’anno ha corso nel WSBK con un buon team ma con la Yamaha meno competitiva assoluto, con una caviglia fratturata ed è andato quasi sempre a punti. Cosa doveva fare più di così per poter meritare una sella per il 2023? Adesso è cambiato tutto rispetto una volta”.

Guardando al tuo passato, hai dei rimpianti?

“No perché sono soddisfatto ed orgoglioso di quello che ho fatto. Purtroppo la mia carriera è stata condizionata dagli infortuni e soprattutto dalla mancanza di soldi perché non ero certo ricco di famiglia ed in questo sport il budget è tutto però ho dato più di quello che potevo. Ho ottenuto risultati importanti anche con mezzi non all’altezza ed in questo modo ho conquistato la stima, il rispetto delle grandi aziende e lavoro ancora oggi nel motociclismo”.

Come vedi il Campionato Italiano Superbike dall’esterno?

“Quando si va a scuola o si è bravissimi a studiare o a copiare. Ecco, basterebbe essere bravi a copiare il campionato inglese o il campionato tedesco a cui ho partecipato in passato. Sarebbe sufficiente imitare le altre nazioni. Il CIV Superbike non è formativo come il BSB che prepara realmente i piloti per Il Mondiale Superbike ma neppure economico come quello tedesco in cui si pagano 90 euro d’iscrizione a gara. Costi elevati, gare corte, poche piste: il CIV SBK è un campionato inutile. Fortuna che c’è Michele Pirro altrimenti sarebbe zero”.

Alcuni contestano un po’ la presenza di Pirro al CIV. Tu sei favorevole?

“Alla grande! Se uno vuole pensare di arrivare al Mondiale Superbike deve confrontarsi con lui nel CIV e batterlo. E che non si venga a dire che ha la moto superiore perché l’Aprilia della Nuova M2 o la Yamaha del team Keope sono delle gran moto. Michele Pirro è un pilota che con esperienza, impegno e sacrifici è riuscito a diventare una pedina fondamentale per Ducati, la casa Campione del Mondo MotoGP e Superbike. E’ un pilota da prendere come esempio”.

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Foto Instagram Alex Polita

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