22 Marzo 2022

Storie di Motomondiale: Ivan Goi “Lottavo con Valentino Rossi, poi…”

Ivan Goi racconta, in esclusiva, la sua storia. Negli anni '90 gareggiava nel Motomondiale e stabilì il record di precocità vincendo a 16 anni e 157 giorni.

Motomondiale

La foto è ormai ingiallita ma i ricordi sono ancora brillanti. Gran Premio dell’Austria 1996, Ivan Goi vince la gara classe 125 con il team Matteoni a 16 anni e 157 diventando il pilota più giovane della storia a vincere una prova del Motomondiale. Alle sue spalle un ragazzino biondo, Valentino Rossi, che aveva iniziato a gareggiare proprio con lui. Vale e Ivan duellano per tutto l’anno concludendo il campionato rispettivamente 9° e 10° in classifica iridata, divisi da appena un punto. Tanto vicini in quel Motomondiale, tanto lontani poi. Ivan Goi sembrava destinato ad una splendida carriera internazionale invece nulla. Ha continuato però a gareggiare ed ora, a 42 anni, corre nei Trofei Motoestate ed in Coppa Italia.

“Ero approdato al mondiale molto presto – racconta Ivan – Nel 1993 correvo in minimoto e nel 1996 ero nel Motomondiale dove sono salito sul podio in Olanda ed ho vinto in Austria. Erano state due gare storiche. È passato tantissimo tempo ma quando faccio i corsi come istruttore la gente si ricorda e me ne parla. Una volta non c’erano tante categorie come Pre GP, Pre Moto3, si arrivata al Mondiale talmente velocemente che non si riusciva a viverlo come si dovrebbe”.

Perché non sei riuscito a sfondare nel Motomondiale?

“Non me lo so spiegare esattamente. Una risposta non ce l’ho. La vita di ogni persona è composta da un insieme di episodi e di situazioni. Influiscono la squadra, come ci si sente, il gruppo, carattere, la fortuna di essere al posto giusto nel momento giusto, tante cose… Quando si perde il treno è difficile risalirci. Ho corso nel Mondiale per anni ed alcuni piloti che erano sempre dietro di me hanno continuato. Magari stavo sulle scatole a qualcuno o non avevo filtri. Forse non ero riuscito a gestire bene la situazione, a parlare nel modo giusto, ad essere magari più accondiscendente. Ero molto, troppo, giovane”.

Dopo il Motomondiale hai gareggiato nei campionati nazionali.

“Ho dei bellissimi ricordi legati al CIV ed ai campionati nazionali, sono soddisfatto. Quando ero con Barni ho fatto bene e non è che si va forte solo perché si è nella squadra giusta, sia chiaro.  Il team è fondamentale, è ovvio, ma un pilota come Michele Pirro vincerebbe anche se fosse in un’altra squadra.  Ho corso nel National Trophy fino al 2019 ma stare via quattro giorni per girare pochissimo non faceva per me. Io ho un circuito di minimoto a Viadana e non riuscivo a stare lontano da casa, lasciando mio babbo da solo, ed avevo quindi deciso di fare basta. Poi quando hanno aperto la pista di Cremona, vicina a casa, sono tornato a gareggiare. Ho fatto due gare del Motoestate: una con la moto che usavo per fare il corsi come istruttore ed un’altra con una più performante e l’ho vinta. Quando corro a Cremona la sera torno a casa ed un conto è stare via quattro giorni ed un altro uno o due. Quest’anno farò almeno tre gare del Motoestate e Coppa Italia più forse una wildcard in un campionato più importanti”.

Ivan Goi

Il Motoestate può essere un buon trampolino di lancio?

“Nei Trofei Motestate cercano di contenere il più possibile costi e questo è molto importante. Il livello non è basso, anzi, spesso partecipano come wildcard dei piloti che sono tra i primi del National e potrebbero stare tra i migliori anche nel CIV. Il livello è molto buono. Mi piacere gareggiare perché poi la gente mi chiede dei consigli e mi piace trasmettere la mia esperienza agli altri. Ho 42 anni e mi diverto a correre, senza nessun tipo di stress: gareggio perché mi piace, altrimenti starei a casa. In questo momento sto vivendo il motociclismo come una passione ed un hobby anche se ovviamente sono un pilota e quindi ci tengo a stare davanti. Quest’anno correrò con la V2”.    

Sei  vice-presidente ed istruttore del Motoclub Viadana.

“Mi occupo di tutto il settore velocità. Abbiamo Elia Bartolini nel Mondiale Moto3, Zannoni e Manfredi nel Mondiale Moto E e diversi piloti nel CIV. Io cerco di seguirli e di dargli una mano. Ci piace molto cercare di aiutare i piloti emergenti”.   

Che voto daresti alla tua carriera?

“È stata un susseguirsi di alti e bassi. Se dovessi fare però una media, considerando anche ciò che faccio ora, mi darei un otto e mezzo. Sono più che soddisfatto”.

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