3 Giugno 2021

Salom-Dupasquier, la straziante accusa di Maria Horrach alla MotoGP

Maria Horrach, mamma di Luis Salom, accusa gli organizzatori di non aver fermato il Gran Premio dopo la morte del figlio e di Jason Dupasquier.

Luis Salom in Catalunya

Era il 3 giugno di cinque anni fa, Luis Salom perde la vita dopo un incidente nelle qualifiche del GP di Catalunya. Appena quattro giorni fa il paddock della MotoGP ha perso un altro giovane pilota, Jason Dupasquier, travolto dopo una caduta nelle qualifiche. Una tragica coincidenza alla vigilia della gara al Montmelò, dove la carovana del Motomondiale arriva con un nodo in gola. Perché sono ancora in tanti a chiedersi se non fosse il caso di fermare i giochi e annullare il Gran Premio d’Italia. L’interesse economico ha prevalso sul fattore umano o è la dura legge del mondo delle corse?

Oggi a parlare è la madre di Luis Salom, María Horrach, che dalle colonne del portale spagnolo ‘AS’ rivolge dure accuse agli organizzatori della MotoGP. Tante volte abbiamo sentito dire che la famiglia di Salom ha chiesto che il week-end di gara dovesse continuare, perché così avrebbe voluto suoi figlio. Nulla di più falso. “Quando mi hanno comunicato che mio figlio era morto io ho detto che, per rispetto verso mio figlio e gli altri piloti, il GP non doveva proseguire. Ma che la decisione sarebbe stata presa da loro e che doveva essere al di sopra delle loro coscienze. Questa è stata la mia risposta. Non ho mai detto di continuare“.

Un duro “j’accuse” della signora Horrach che si è sentita nuovamente ferita domenica scorsa, dopo la morte di Jason Dupasquier. “Penso che a volte bisogna avere un po’ di umanità e mettersi nei panni dei piloti, che sono quelli che salgono in moto con un compagno di squadra appena scomparso. Mancava l’umanità sia nel caso di mio figlio che di Dupasquier“. Eppure la mamma di Luis Salom ha accettato silente la scelta della Dorna per tutto questo tempo. “Ci sono momenti in cui il fattore umano deve prevalere su quello economico. Se fosse stata presa la decisione di fermarsi, avrebbero dato un grande segnale al resto del mondo. Questa è una critica costruttiva. Non sono io a dire loro cosa fare. È il mio modesto parere“.

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