14 Gennaio 2022

Valentino Rossi continua la tradizione: i big passati dalle 2 alle 4 ruote

La storia del motorsport annovera molti piloti passati dalle due alle quattro ruote. Valentino Rossi non è il primo e non sarà neanche l'ultimo.

Valentino Rossi GT

Valentino Rossi non è il primo pilota, e non sarà l’ultimo, che passa dalle due alle quattro ruote. Da tempo il campione di Tavullia aveva in mente di passare alle corse automobilistiche e ora l’idea è diventata ufficialmente realtà. Chiuso il primo leggendario capitolo della sua carriera durato 26 anni, andrà a cercare fortuna nel Fanatec GT WCE con Audi Wrt, seguendo la scia di altri fuoriclasse del passato.

La leggenda Surtees

Esemplare l’esempio di John Surtees, sette titoli iridati, quattro nella classe 500 con MV Agusta (1956, 1958, 1959, 1960), tre titoli nella vecchia classe 350 (1958, 1959, 1960). Nel 1960, mentre correva verso la vittoria dei suoi ultimi titoli iridati nel Motomondiale, iniziò a correre con le auto, partecipando al GP di Monaco e al GP di Inghilterra con la Lotus. Nel primo evento fu costretto al ritiro, nel secondo conquistò un secondo posto che gli aprì le porte delle quattro ruote.

Dopo due stagioni con la scuderia Yeoman Racing il grande salto in Ferrari nel 1963. Surtees si aggiudicò il titolo mondiale nel 1964 e abbandonò la Casa di Maranello nel 1966 dopo una lite interna. Nel finale di carriera corse per Cooper, Honda e BRM, fondò una scuderia senza ottenere successi. E trionfò anche nel campionato CanAm disputato in Nord America.

Hailwood e Agostini con le quattro ruote

Mike Hailwood è un altro esempio lampante di “voli pindarici” dalle due alle quattro ruote. Dopo nove mondiali (tre nella 250cc, due nella 350cc, quattro nella 500cc) vinti negli anni Sessanta, alternando qualche sporadica presenza in Formula1 con Lotus, vinse il Titolo Europeo di Formula 2 nel 1972, e guidò nelle gare di vetture sport, conquistando un podio alla 24 Ore di Le Mans. Disputò 50 Gran Premi nella massima serie, con due podi all’attivo, uno con Surtees l’altro con McLaren. La sua carriera automobilistica si è conclusa nel 1974 dopo un incidente al Nurburgring.

Giacomo Agostini, quindici volte iridato, è un altro caso lampante. Tra le stagioni 1966-1967 fu convocato da Enzo Ferrari a Modena per un test privato. Con lui c’erano anche Andrea De Adamich e Ignazio Giunti, ma il pilota bergamasco segnò i tempi migliori. Ricevette una proposta d’ingaggio dal Drake, prese tempo per decidere ma alla fine rifiutò per proseguire la carriera sulle due ruote. Ritiratosi nel 1977 sfruttò la sua popolarità (e gli sponsor) per passare alle corse automobilistiche. Partecipò al campionato di Formula 2 del 1978, nel biennio seguente passò alla Formula 1 Aurora al volante della Williams FW06. I risultati sportivi non furono brillanti, ma è riuscito a incassare qualche podio e chiuse al quinto posto la stagione 1980.

Johnny Cecotto e la sfortuna dell’incidente

Uno dei casi sicuramente meno ricordati è quello di Johnny Cecotto, di origine venezuelana, vincitore del titolo mondiale classe 350 nel 1975. Conclusa la carriera motociclistica nel Motomondiale 1980, l’anno successivo passa alle quattro ruote con la Minardi in Formula 2. Passa alla March, trovando come ingegnere di Adrian Newey, attualmente in RedBull e tecnico più vincente della F1, che racconta episodi esilaranti. Come quando, sullo stradale di Pau (Francia), dominarono  il GP”nascondendo” le molle delle sospensioni più adatte al tracciato al compagno di scuderia Christian Danner.  Nel 1982 arrivò secondo nel Campionato Europeo. Nel 1983 il debutto in Formula 1 con Theodore, prima di passare nel 1984 alla Toleman insieme ad Ayrton Senna. Ma la sua carriera si concluse dopo un grave incidente in Gran Bretagna. Cecotto ha proseguito nella serie per vetture Turismo trionfando nel campionato italiano 1989 e quello tedesco nel 1994 e nel 1998 con una Bmw.

I piloti della MotoGP

Tra i piloti della MotoGP odierna sono diversi coloro che hanno voluto provare l’ebbrezza delle quattro ruote. Luca Marini, ad esempio, ha già partecipato a tre edizioni della 12 Ore del Golfo con risultati discreti. Nel 2019 Andrea Dovizioso ha ricevuto una wild card per partecipare al campionato DTM a bordo dell’Audi RS 5 DTM. Jorge Lorenzo nel 2016 ha guidato una Mercedes W05 Hybrid di Formula 1 e di recente ha girato sul circuito di Franciacorta su una Porsche 911 GT3. Nel 2018 Marc Marquez ha effettuato un test con la monoposto Formula 1 della Toro Rosso sul circuito del Red Bull Ring. Adesso Valentino Rossi proverà a scrivere una nuova pagina di storia.

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