19 Gennaio 2022

MotoGP, Test Sepang 2022: cosa bolle in pentola e novità box-to-box

La stagione 2022 di MotoGP prenderà il via con il test di Sepang. I sei costruttori pronti a scendere in pista dopo la pausa invernale con tante novità.

MotoGP Test Sepang 2022

I team della MotoGP preparano i bagagli che verranno inviati a Sepang per il primo test IRTA 2022. Dal 31 gennaio al 2 febbraio si terrà lo shakedown riservato ai collaudatori, ai rookie e ai team con le concessioni (Aprilia). Il 5-6 febbraio tutti in pista per testare i nuovi prototipi dopo il primo assaggio a Jerez dello scorso novembre. Prima dell’inizio del Mondiale ci sarà un’altra uscita sul nuovo tracciato del Mandalika, in Indonesia, dall’11 al 13 febbraio.

Ducati regina dei test?

Ducati è sicuramente uno dei team più attesi e partirà con i favori del pronostico. Dopo due stagioni in cui il motore è rimasto congelato per il contenimento dei costi dettato dall’emergenza Covid-19, anche a Borgo Panigale si metterà mano al V4 della Desmosedici. “Tutto ciò che abbiamo imparato durante questa stagione di successo 2021, lo terremo a mente per la nuova stagione“, ha spiegato il d.s. Paolo Ciabatti. Occhi puntati anche sull’aerodinamica, dove la Casa di Borgo Panigale ha fatto scuola negli ultimi anni. Dopo le alette, le carene aerodinamiche, lo spoiler al posteriore e il dispositivo holeshot, si attendono ulteriori novità. Sarà comunque un lavoro di limatura dei dettagli per una moto già altamente competitiva. “I nostri ingegneri riescono sempre a tirare fuori grandi cose dal loro cilindro“, assicura Ciabatti.

Aprilia cerca la top speed

Aprilia ha fatto enormi miglioramenti nella stagione MotoGP 2021. Aleix Espargarò ha conquistato il primo podio in MotoGP con il costruttore veneto a Silverstone. L’arrivo di Maverick Vinales è un ulteriore input per compiere un altro step. Nonostante i progressi sul propulsore, la RS-GP22 necessita di maggiore potenza sui rettilinei. “Sappiamo di avere del potenziale, quindi dobbiamo migliorarlo – sottolinea Romano Albesiano -. Non è proprio qualcosa che ci farà progredire in termini di tempi sul giro, ma più sulla gestione della gara e sulle tattiche che possiamo mettere in atto, perché i sorpassi saranno più facili”. Dopo aver ridimensionato il reparto tecnico, la macchina di Noale è perfettamente oleata per sviluppare un prototipo capace di ambire più costantemente al podio e, magari, ottenere la prima vittoria.

Suzuki gestisce il post Brivio

Dopo la conquista del titolo iridato nel 2020 Suzuki ha viaggiato in sordina nel 2021. L’addio di Davide Brivio ha sicuramente giocato a sfavore dei vertici di Hamamatsu. Il project leader Shinichi Sahara ha dovuto inglobare altre mansioni costringendolo ad un ruolo differente che ha un po’ spiazzato l’intera organizzazione. Come avevamo anticipato, la carica di team manager resta vacante. L’anno scorso la GSX-RR non ha mai vinto, dovendosi accontentare di sette podi (6 con Joan Mir, 1 con Alex Rins). Come per la Yamaha, è previsto uno sforzo sulla potenza del motore e sulla velocità massima. L’obiettivo primario è migliorare i tempi sul giro per delle migliori qualifiche.

Yamaha punta sulla velocità

Yamaha riparte da campione in carica, con Fabio Quartararo che tentenna per rinnovare il contratto. Nonostante il trionfo ha chiesto maggiori garanzie tecniche. Impossibile pensare ad uno stravolgimento della YZR-M1, la top speed resta l’obiettivo primario in questa preseason MotoGP, ma difficile fare miracoli. “Penso che la chiave sarà cercare di mantenere i nostri vantaggi e non distruggere l’intera situazione – ha affermato Lin Jarvis -. A volte può essere un grande passo avanti, ma può anche sconvolgere l’equilibrio della moto“. Gli ingegneri di Iwata cercheranno più velocità concentrandosi su motore, aerodinamica ed elettronica per garantire qualche km/h in più sul rettilineo. Presumibilmente la Yamaha continuerà ad avere il suo punto forte nel misto, mentre sui rettilinei dovrà tamponare la potenza delle Ducati. A contribuire all’evoluzione della M1 ci sarà anche il veterano Andrea Dovizioso nel team RNF (presentazione il 24 gennaio).

Honda cerca più grip al posteriore

Il costruttore che ha preannunciato i cambiamenti più radicali è sicuramente la Honda. Marc Marquez resta l’unico pilota del marchio capace di distillare il massimo dalla RC213V. “Migliorare le prestazioni della moto non è così facile di questi tempi – ha sottolineato Alberto Puig -. Ciò che serve sono piccolissimi passi in diverse aree. Ma questi passaggi a volte richiedono molto tempo. Abbiamo analizzato le nostre debolezze e ovviamente lavoreremo per porvi rimedio“. Dopo il test di Jerez Alex Marquez, Takaaki Nakagami e Pol Espargarò si sono detti soddisfatti dei primi cambiamenti. L’obiettivo è avere una moto più malleabile per tutti e, soprattutto, capace di garantire un miglior grip al posteriore, nota dolente dopo l’ingresso della nuova carcassa Michelin.

KTM ricomincia da Guidotti-Sterlacchini

KTM archivia una stagione 2021 piuttosto deludente dopo l’exploit del 2020. Si riparte dalla consolazione di aver vinto due gare, una con Miguel Oliveira, l’altra con Brad Binder. Esordio ufficiale per i due talentuosi Remy Gardner e Raul Fernandez nel team satellite Tech3. Sulla RC16 ci si aspetta un decisivo step già a partire dal primo test MotoGP a Sepang. Per il momento bocche cucite da Mattighofen, dove sono al già al lavoro Fabiano Sterlacchini e Francesco Guidotti(ex Ducati).

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