8 Dicembre 2021

MotoGP, Takahiro Sumi: i segreti della Yamaha e la YZR-M1 2022

Takahiro Sumi, project leader Yamaha, analizza il successo in MotoGP di Fabio Quartararo e la direzione futura della YZR-M1 2022.

MotoGP, Takahiro Sumi

Stagione 2021 da incorniciare per Yamaha che ha conquistato i Mondiali MotoGP e Superbike con Fabio Quartararo e Toprak Razgatlioglu. Dominio assoluto anche nell’All Japan Road Race Championship, nel BSB e nel MotoAmerica. Un capolavoro agonistico e ingegneristico che spinge a migliorarsi ancora in vista del 2022.

In classe regina la vittoria del francese è arrivata con due GP di anticipo, a Misano-2, davanti al pubblico di Valentino Rossi. Ha saputo sfruttare al massimo i punti di forza della YZR-M1, colmando i ritardi sul rettilineo e in accelerazione, dove invece le Ducati sono al top. Takahiro Sumi, il capo progetto della YZR-M1, entra nei dettagli tecnici per spiegare i segreti del successo in MotoGP. Dopo gli alti e bassi del 2020, resi ancora più impervi dal problema delle valvole motore, a Iwata hanno iniziato a mettere mano sul telaio, essendo il motore congelato per regolamento “pandemico”.

Telaio e fattore umano

L’obiettivo era restituire il buon feeling tra il pilota e la moto del 2019. “La chiave era la sua sensazione all’anteriore. Fabio è un pilota che vuole spingersi al limite. Quando ha un buon feeling, può andare al limite, ma non può farlo quando non ha un buon feeling. La moto di quest’anno gli dà questa sensazione. Quando il pilota spinge, la moto può rispondere correttamente, il che significa che il telaio di quest’anno si adatta molto bene al suo feeling“.

Il secondo fattore che ha portato Quartararo alla vittoria del titolo MotoGP è l’equilibrio mentale. “La mentalità del pilota è cambiata sul gestire le situazioni difficili, la squadra è stata in grado di ritrovare fiducia e calmarsi anche quando la tensione era alta – sottolinea Takahiro Sumi a mr-bike.jp -. Questo è il risultato della fiducia reciproca, ora la squadra può affrontare i week-end con più calma“.

L’evoluzione della M1 2022

Già dal test di Misano e ancor più da quello di Jerez l’attenzione degli ingegneri Yamaha è rivolta al prototipo 2021. Si tende a minimizzare i campanelli d’allarme che risuonano nel lato box del nuovo campione. “L’anno prossimo avremo otto Ducati, quindi se la nostra moto non va veloce metterà a dura prova il pilota. Se non fai una moto con cui il pilota può mostrare i suoi punti di forza e combattere, il pilota sarà frustrato. Quindi voglio accelerare lo sviluppo e rendere la moto in grado di combattere“.

Via Maverick Vinales e Valentino Rossi, dentro Andrea Dovizioso (e Darryn Binder) e Franco Morbidelli è saltato nel team factory. Sarà il pilota di Nizza a orchestrare l’evoluzione della M1 per la prossima stagione MotoGP? “Abbiamo ascoltato tutti i piloti, quindi non seguiremo mai un solo pilota. Nel caso di Fabio staremo attenti nella scelta delle cose, quindi non c’è esitazione. È affidabile come pilota di sviluppo, quindi non c’è dubbio che sia una priorità alta. Franco è anche lui un pilota che guida in modo intelligente, quindi ci faccio affidamento. Non posso combattere da solo contro otto Ducati e il team Honda. Tutti sono veloci, quindi non ci concentriamo mai su un solo pilota“.

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