5 Novembre 2022

MotoGP, pressing Yamaha su Valentino Rossi: Jarvis chiama il team VR46

Il campionato MotoGP 2022 volge al termine a Valencia. Lin Jarvis spera nel "miracolo" e continua a corteggiare il team di Valentino Rossi.

MotoGP, Lin Jarvis e Valentino Rossi

Fabio Quartararo e Yamaha tentato il colpaccio finale nel campionato MotoGP, anche se a Valencia sarà dura colmare il gap di 23 punti che lo separano dal leader Pecco Bagnaia. Il campione francese ha voluto vicino a sé la famiglia, papà Etienne e mamma Martine, anche suo fratello Anthony. Ci sono anche il suo amico Paco Rico, sua moglie Aran e la piccola Lucia, la bimba di cui Fabio è il padrino. E l’inseparabile Thomas, oltre ai compagni di paddock Tony Arbolino e Jake Dixon. A fare il tifo per Pecco Bagnaia il suo predecessore in Yamaha, Valentino Rossi, il cui alone continua ad aleggiare nell’ambiente dei diapason.

Il titolo MotoGP-bis è sfumato

Nel box Yamaha a reggere le redini della speranza iridata ci sono il capotecnico Diego Gubellini e il managing director Lin Jarvis. Buono l’inizio del GP di Valencia, ma aspettiamo le qualifiche del sabato. “Dobbiamo assolutamente partire in prima fila“, ha pronosticato il manager britannico a ‘La Gazzetta dello Sport’. “Se non facciamo errori, se Fabio sarà supermotivato, possiamo riuscirci“. Ma realisticamente è anche tempo di bilancia per il team di Iwata, che considera un successo essere arrivati a Cheste ancora in lotta per il Mondiale MotoGP.

Fino al Sachsenring il campionato di Fabio Quartararo aveva tutto un altro volto, poi in nove gare ha perso 114 punti. Un tracollo per certi versi preventivato, del resto a giocare a suo favore nella prima parte di stagione ci ha pensato Bagnaia e la Ducati con una serie di ritiri quasi surreali. Una fuga iniziale “oltre le aspettative“, ammette Lin Jarvis. Va dato il giusto merito a Pecco che da Assen in poi ha collezionato cinque vittorie, tre podi e una sola sbavatura all’ultimo giro del GP di Motegi. “Il suo recupero è stato impressionante… Ha fatto qualche errore e la Ducati al via del Mondiale non era ancora a posto con le moto ufficiali. Poi hanno trovato la strada, lavorato tanto e quello ha cambiato il gioco. Ma il Mondiale non è ancora finito“.

Quartararo contro tutti

Yamaha non può nutrire speranze sugli altri piloti del marchio. Andrea Dovizioso ha mollato dopo Misano, Darryn Binder è solo un rookie ma è andato al di sotto dei pronostici. Franco Morbidelli non ha mai ingranato la quarta con la M1 factory, mentre Cal Crutchlow è ritornato da “terzo pilota” dimostrando che questa moto ha un potenziale sicuramente maggiore da quello mostrato dai vari colleghi di brand. Da mesi l’attenzione degli ingegneri è principalmente focalizzata sul motore del prototipo MotoGP 2023. L’arrivo di Luca Marmorini ha portato a diverse evoluzione del 4 cilindri in linea e nel test di Valencia forse potrebbe arrivare l’ultima unità di sviluppo. Questo non significa che Quartararo avrà la moto più veloce in griglia dal prossimo anno, perché bisogna fare sempre i conti con gli avversari.

Team satellite con Valentino Rossi

Lin Jarvis però mette le mani avanti e ricorda l’antica filosofia Yamaha: “Non ha mai fatto rivoluzioni“. Inoltre il prossimo anno vedremo solo due M1 in pista, per la prima volta non ci sarà un team satellite a disposizione. Anche su questo fronte si lavora dietro le quinte per svincolare il team di Valentino Rossi dalla Ducati già dall’inizio della stagione MotoGP 2024: “Sarebbe l’evoluzione logica“, ma se la Ducati resterà il prototipo predominante sarà difficile convincere il team diretto da Alessio Salucci. Tra l’altro legato alla Casa di Borgo Panigale con un contratto triennale in scadenza alla fine del 2024. “Dipende da noi provare che la moto sarà competitiva“.

Foto: Motogp.com

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