8 Marzo 2022

MotoGP, Nadia Gresini: “Abbiamo attraversato momenti difficili”

Nadia Gresini ritorna in azienda dopo la prima vittoria MotoGP. La vedova di Fausto Gresini confessa come sia stato difficile andare avanti dopo la scomparsa del marito.

MotoGP, Gresini Racing

Il Team Gresini Racing ritorna dal Qatar con il primo trofeo MotoGP da quel lontano 2006 (vittoria di Toni Elías a Estoril). Nadia Padovani, vedova di Fausto Gresini, quasi non ci crede. Viaggio da Doha a Malpensa e poi in auto fino a Faenza, non ha mollato un minuto il trofeo: “Ed è anche bello pesante“. Il successo di Enea Bastianini ha portato entusiasmo ma anche ulteriori stimoli per il futuro: il titolo iridato resta un sogno lontano, ma difficile negare che si intrufola nei pensieri e bussa alle porte della realtà. Sarà un campionato lungo 21 gare come non mai, c’è ancora un lungo cammino, ma nulla avviene per caso.

Nadia Gresini e il progetto MotoGP

Il primo passo l’ha compiuto la famiglia Gresini all’indomani della scomparsa di Fausto poco più di un anno fa. Gettare la spugna era il passo più facile, invece Nadia e i suoi figli, supportati da Carlo Merlini, storico braccio destro del manager di Imola, hanno preso le redini della squadra e tenuto compatto l’ambiente. Massima dedizione al lavoro, all’indomani della vittoria MotoGP si ritorna subito in azienda, “senza dormire, senza mangiare“, come racconta a ‘La Gazzetta dello Sport’. L’impresa di Bastianini ha regalato un’iniezione di energia. “È un successo che ha dentro tanto dolore. Tanto amore per mio marito“.

La signora Gresini, prima donna team manager della MotoGP, mai avrebbe pensato ad una vittoria all’esordio: “Non l’avrei mai immaginato. Nel mio cuore, con Enea in prima fila, speravo in un terzo posto. La vittoria proprio no, non la prendevo in considerazione“. I ricordi si sono subito affollati in un vortice di emozioni, a cominciare dal 1987 quando ha conosciuto Fausto, suo vicino di casa e cugino di un amico, all’epoca pilota. Insieme hanno messo su famiglia, la squadra, scritto pagine di storia del motociclismo. E adesso la storia continua. “Che sarei andata avanti l’ho avuto chiaro al funerale di Fausto. L’ho deciso lì, d’impulso. Perché era quello a cui aveva dedicato tutta la vita. Conoscevo i tecnici e i suoi uomini di fiducia perché venivano a casa a cena. Perché ridevamo insieme, ma non avevo idea di come funzionasse il team. Abbiamo attraversato momenti duri, compreso quello in cui uno sponsor si è tirato indietro all’improvviso. Ma siamo stati più forti di tutto“.

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