4 Luglio 2022

MotoGP, Morbidelli SOS: “Se non sfrutto la gomma nuova sono fregato”

Franco Morbidelli in affanno nella stagione MotoGP 2022: problemi con la gomme nuove, il capotecnico Primmer è fuori discussione.

MotoGP, Franco Morbidelli

Una sola top-10 nella prima parte di stagione MotoGP, Franco Morbidelli continua la ricerca del feeling con la Yamaha M1. Difficile prevedere quando completerà una fase di adattamento piuttosto anomala, dal momento che con questa moto (ma con specifiche diverse) si è affermato vicecampione del mondo 2020. Mentre il suo compagno di box Fabio Quartararo comanda la classifica con 172 punti, l’italo-brasiliano è solo 19° con un magro bottino di 25 punti, quasi sette volte in meno.

Qualifiche primo nodo da scigoliere

Il primo vero problema per Franky sta nelle qualifiche. Non riesce a sfruttare l’extra-grip della gomma soft nuova e il suo stile troppo fluido mal si adatta ad una moto che richiede una buona dose di aggressività. Partire dalle retrovie causa un grosso handicap alla M1: la pressione della gomma anteriore s’innalza e causa instabilità, i sorpassi diventano molto complicati. “Se non riesco a sfruttare la gomma nuova sono fregato“. D’altronde in un fine settimana di gara non ci sono abbastanza gomme nuove per sperimentare diverse soluzioni, non resta che attendere il prossimo test in programma a settembre. I vari cambiamenti di setting si sono rivelati poco proficui, non resta che focalizzare l’attenzione sullo stile di guida. Un processo che continua a richiedere tempo, nonostante abbia partecipato già a 16 GP con il team Yamaha factory, e forse anche un cambiamento di personalità.

Il capotecnico è fuori discussione

Un fattore che potrebbe aver influito negativamente potrebbe essere il cambio di box, di conseguenza del suo capotecnico. Fino a quando ad affiancarlo c’era Ramon Forcada tutto procedeva per il meglio, anche se bisogna sottolineare come la strada si è fatta in salita già a partire dalla stagione MotoGP 2021, prima dell’intervento al ginocchio. Ma il lavoro svolto con Patrick Primmer non ha dato nessun buon risultato fino a questo momento. Tesi che viene respinta dal team manager Massimo Meregalli: “Non credo sia questo il problema“. Piuttosto punta il dito sullo sviluppo della M1, abbastanza differente dalla moto 2020. “A volte è difficile ricreare la stessa sensazione. Cerchiamo di spiegargli che la moto del 2022 ha un carattere diverso. Cerchiamo di farlo sentire a suo agio e crediamo che i nostri tecnici siano ben preparati“.

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