28 Ottobre 2022

MotoGP, Loris Capirossi è sicuro: “Ducati avrà uno squadrone”

Ducati vicina al titolo piloti MotoGP quindici anni dopo dal 2007. Loris Capirossi prevede uno "squadrone" con Bastianini e Bagnaia.

MotoGP, Loris Capirossi

Loris Capirossi correva con il marchio Honda nel 2002, la stagione del passaggio dalla classe 500 alla MotoGP. In quell’anno andò al Mugello per la presentazione della Ducati Desmosedici e fu subito amore con la rima 4 cilindri dell’azienda emiliana. L’idea di sfidare i colossi giapponesi con una moto realizzata a pochi chilometri da casa lo stuzzicava troppo, nella stagione 2003 il debutto in Giappone con un podio, alle spalle di Rossi e Biaggi. “Ci credetti con tutto me stesso, per la Ducati era la prima 4 cilindri, sapevo che erano bravi a fare le moto“.

Capirossi e il primo 4 cilindri Ducati

Era la Ducati capostipite della Rossa con cui avrebbe vinto Casey Stoner il Mondiale MotoGP 2007 e della GP22 con cui Pecco Bagnaia potrebbe trionfare a Valencia fra una settimana. “Non dimenticherò mai la prima volta che l’ho guidata a Valencia“, ha ricordato Loris Capirossi a ‘La Gazzetta dello Sport’. “Arrivavo dalla Honda 500, era la mia prima volta su una quattro tempi e inizialmente il motore mi sembrò dolce. Ma con tutta quella potenza la moto non andava neanche dritta, il telaio a traliccio fletteva, anche il più rigido non bastava a renderla guidabile“. 4° posto finale nella stagione 2003, l’anno dopo fu un passo indietro, con una Ducati difficile da domare e con un motore cambiato a metà campionato, passando dallo screamer al big bang.

L’addio alla MotoGP nel 2011

Nel 2006 Capirex andò vicino al titolo MotoGP, poi ci ha pensato Casey Stoner a mettere il primo sigillo iridato. “Stoner è un grandissimo talento. Io faticavo con la 800, lui invece sin dal primo momento trovò un grandissimo feeling, fece un campionato da paura“. Il pilota imolese passò poi in Suzuki prima di ritornare sulla Desmosedici nel 2011 con il team Pramac. La moto non era competitiva, anche questo contribuì alla scelta del ritiro a Valencia, correndo l’ultimo Gran Premio con il 58 di Marco Simoncelli. A distanza di undici anni la Ducati sta per coronare il grande sogno mondiale per la seconda volta…

La storia si ripete con Bagnaia

Va dato il giusto merito a Pecco Bagnaia, “che ha più talento di quello che noi crediamo, quest’anno ha fatto qualche errore, ci può stare… Ma quando ha iniziato a ingranare ha fatto la differenza. E si sta giocando un grande campionato, perché non dimentichiamoci che Quartararo sta andando veramente forte“. Una bella sfida che ha regalato emozioni e sensazioni in stile montagne russe, con molti capovolgimenti di scena e situazioni imprevedibili. “Sono molto più politically correct rispetto ai miei tempi. Tra noi c’era sicuramente una rivalità diversa. Anche se c’era un enorme rispetto oggi sono tutti amici. Anche se forse molto è apparenza, perché sono convinto che sotto sotto il fuoco brucia“.

Pecco ed Enea formano lo squadrone

Dalla prossima stagione MotoGP ci sarà Enea Bastianini a d affiancare Pecco Bagnaia, pilota “ignorante” in tipico stile romagnolo. Una line-up d’eccezione che già quest’anno ha dato spunti interessanti con battagliere serrate ma leali, con i manager di Borgo Panigale molto coraggiosi ad essersi presi il rischio di accoppiarli nello stesso box. In Malesia abbiamo assistito all’ultimo duello, con Bagnaia che ha vinto di un soffio e il ‘Bestia’ che ha evitato di tentare il sorpasso all’ultimo giro per non rischiare di compromettere la corsa iridata di Pecco. Capirex preferisce non commentare l’episodio di Sepang, ma è certo che insieme saranno un ‘dream team’. “Ducati avrà uno squadrone con due così che possono fare la differenza, un pilota più equilibrato come Pecco, e uno che nei giorni di buona non lo batte nessuno. Poi sono così giovani che da un anno all’altro possono fare una crescita incredibile“.

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