15 Maggio 2021

MotoGP, Lin Jarvis: “Morbidelli non ha una Yamaha da museo”

Lin Jarvis soddisfatto del lavoro svolto dai tecnici Yamaha. La casa di Iwata punta al titolo MotoGP e assicura una moto factory a Franco Morbidelli.

MotoGP, Lin Jarvis

Yamaha grande protagonista anche nel week-end di MotoGP a Le Mans. Pole position di Fabio Quartararo, seconda finestra in griglia di partenza per Fabio Quartararo. Bene anche le M1 del team satellite, con Franco Morbidelli 4° e Valentino Rossi 9° al termine delle qualifiche. In molti pronosticavano un schiacciante dominio Ducati, invece la casa di Iwata ricorda di voler essere la candidata numero 1 per il titolo. A Jerez la vittoria è stata negata per un problema all’avambraccio di Quartararo, stavolta il francese vuole riprendersi la rivincita sul circuito di casa.

La mossa di portare il 22enne di Nizza nella squadra factory sta premiando le scelte dei vertici Yamaha. “Fabio è velocissimo, l’abbiamo visto già nei primi due anni in MotoGP – racconta Lin Jarvis, Managing Director Yamaha -. Ha solo 22 anni, ha talento e un modo di operare leggero, ha piacere di guidare e un buon futuro. L’ho visto già nel CEV, poi si è perso e adesso si è trovato bene. Lui non sente la pressione del factory team e quindi va forte“.

L’evoluzione della M1

Molto dipenderà dalle condizioni meteo di domenica, perché le M1 accusano qualche problema di troppo sul bagnato. Ma sul bagnato le Yamaha volano. Merito del lavoro svolto negli ultimi mesi dai tecnici del marchio giapponese. “Abbiamo fatto tanto l’anno scorso, abbiamo vinto sette gare, ma avevamo i problemi alle valvole del motore – spiega Lin Jarvis -. La moto factory non era proprio a posto. Quest’anno abbiamo tenuto gli stessi quattro piloti, tre molto giovani e l’esperienza di Vale. Abbiamo migliorato tantissimo la moto durante questo inverno, la maggior parte dei problemi li abbiamo risolti e la moto è più bilanciata. Quest’anno facciamo il lavoro che dovevamo fare l’anno scorso“.

Durante la pausa invernale gli uomini alla corte di Lin Jarvis hanno svolto un lavoro impeccabile. Nonostante il congelamento dei motori imposto dal regolamento MotoGP, hanno distillato il massimo potenziale nelle aree dell’elettronica e del telaio. “L’unica componente congelata è il motore, fortunatamente i problemi che avevamo erano con le valvole buone. Questa è stata una fortuna. Abbiamo potuto lavorare su elettronica, aerodinamica, telaio. Abbiamo potuto lavorare su tanti elementi e gli ingegneri sono stati all’altezza. Noi non siamo un’azienda che fa rivoluzione, ma evoluzione. Mancano ancora i cavalli, siamo in difficoltà con la velocità. Il rettilineo del Mugello fa un po’ paura, ma la nostra moto è ben bilanciata. A Losail circuito Ducati, abbiamo vinto due gare“.

Il capitolo Morbidelli

Da settimane negli ambienti Yamaha si cerca di alleviare il malumore di Franco Morbidelli, impossibilitato a rincorrere il titolo MotoGP con una moto meno aggiornata dei colleghi di marca. “La sua moto non è da museo – precisa Lin Jarvis -, è una moto usata dal factory team nel 2019 ma abbiamo lavorato tantissimo su questa moto. Come abbiamo visto a Jerez è competitiva, non è come la moto factory, ma è competitiva. Capiamo che lui vuole una moto più competitiva e l’ha guadagnata l’anno scorso. Vorrei che rimanesse con noi, sappiamo bene che in futuro dovrà avere la chance di vincere il Mondiale“.

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