9 Gennaio 2023

MotoGP, Jorge Lorenzo rompe il silenzio: “Cercavano un capro espiatorio”

Jorge Lorenzo rompe il silenzio sulla recente vittoria legale contro il Fisco spagnolo. Il duro comunicato dell'ex pilota MotoGP.

MotoGP, Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo ha vinto la sua seconda causa contro il Fisco spagnolo. Nei giorni scorsi abbiamo dato notizia di come i suoi legali abbiano risolto il contenzioso con il Tesoro, che pretendeva dall’ex pilota MotoGP 11,4 milioni di euro. Adesso che la vertenza è conclusa, il pentacampione ha voluto fornire la sua versione con un comunicato ufficiale, per dare ulteriori spiegazioni sulla vicenda definitivamente archiviato.

Il trasferimento in Svizzera

L’avvocato di Jorge Lorenzo ha redatto una lettera che lo stesso pilota ha firmato e pubblicato per chiarire la vicenda che lo ha messo davanti ad una lunga battaglia legale. Per il campione MotoGP si è conclusa come meglio non poteva. Adesso Jorge Lrenzo si sta godendo una vacanza in Malesia. “Di recente sono state pubblicate su vari media una serie di notizie sui contenziosi che ho avuto con il Tesoro spagnolo. Voglio scrivere qualche riga per dare la mia versione su quanto successo. Come tutti sapete, molti anni fa ho deciso di andare a vivere a Lugano. Mi sono trasferito, come tanti altri atleti, perché avevo bisogno della tranquillità che la città mi offriva quando non giravo mezzo mondo e per la possibilità di allenarmi presso le strutture del team Yamaha (a 60 km da casa mia). E ovviamente ho apprezzato anche il regime fiscale che offre ai suoi cittadini, molto più ragionevole e meno aggressivo e confiscatorio di quello di altri posti“.

Jorge Lorenzo perseguitato nel paddock MotoGP

Nel 2017 Jorge Lorenzo ha ricevuto persino la visita di alcuni emissari del Fisco all’interno del paddock. Sotto la lente del governo c’erano dei mancati versamenti Irpef relativi agli anni che vanno dal 2013 al 2016. “Nonostante il fatto che le autorità svizzere insistessero sul fatto che la mia situazione fosse perfettamente legale, il Tesoro spagnolo ha sempre messo in dubbio tutto. Quindi ha inviato centinaia di richieste ai miei sponsor e alle mie squadre, cercando non solo informazioni ma anche il mio discredito davanti all’opinione pubblica, facendomi apparire sui media come un truffatore. Arrivarono persino a mandare alcuni emissari nel paddock per costringermi a firmare un documento. Mi hanno aggredito e mi hanno bloccato l’uscita quando stavo per salire sulla moto pochi minuti prima di iniziare una gara. Allo stesso modo, dovevo anticipare i soldi che mi chiedevano, per evitare embarghi e situazioni umilianti (come l’inserimento nella lista degli inadempienti). Una vera e propria beffa“.

La prima vittoria legale

Per Jorge Lorenzo sono stai anni difficili, di attese e apprensione per una sentenza che tardava ad arrivare nonostante tutte le carte fossero in regola. Ha sempre cercato di non perdere l’attenzione e concentrarsi sui Gran Premi. Punta però il dito contro il Fisco spagnolo. “Devo ammettere che la pressione e l’angoscia che mi ha causato questa persecuzione ingiusta e contorta del Tesoro spagnolo ha finito per condizionare la mia vita professionale. Sono venuti per sconfiggermi emotivamente. Ciò che altri concorrenti non potevano. Un anno e mezzo fa, a fine giugno 2021, già ritirato dalle competizioni, vedevo finalmente la luce. Il tribunale amministrativo economico centrale ha concordato con il mio avvocato per quanto riguarda gli anni 2013, 2014 e 2015. Una delibera energica ha annullato le transazioni che mi erano state impropriamente imposte. E naturalmente mi hanno restituito i soldi che avevo anticipato. Tuttavia non c’è stato nessun risarcimento per i danni causati, né scuse, pubbliche o private, lettere o telefonate. Niente“.

La fine di un incubo

Adesso l’incubo è finito e il pilota può pronunciarsi pubblicamente dopo che anche il Tribunale Amministrativo Economico Regionale della Catalogna gli ha dato ragione. “Sono fiducioso che questo incubo finirà. Le tasse sono necessarie e se i soldi sono ben gestiti dall’Amministrazione (cosa che non sempre accade), contribuire è motivo di orgoglio. Ma ciò che è anche innegabile è che le tasse devono essere pagate ovunque tu viva. Il Tesoro spagnolo iniziò una caccia alle streghe e pensava di aver trovato un capro espiatorio. Si sbagliavano – ha concluso il pilota maiorchino –. Certo, nessuno mi restituirà le notti insonni o la pace di cui avevo bisogno per concentrarmi sulle gare“.

Lascia un commento