4 Gennaio 2023

MotoGP, Jorge Lorenzo batte ancora il Fisco: non dovrà pagare 11,4 milioni

L'ex pilota MotoGP Jorge Lorenzo vince ancora contro il Fisco spagnolo: viene archiviato l'accertamento Irpef 2016.

Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo porta a casa un’altra importante vittoria, ma stavolta non sulle piste del Mondiale MotoGP. Il cinque volte campione vince un’altra sfida contro il Fisco spagnolo. Non dovrà pagare gli oltre 10 milioni di euro che il Governo pretendeva in merito ai redditi realizzati nel 2016, quando era già residente in Svizzera. Il primo trionfo nelle aule del tribunale risale al 2021, quando l’Agenzia delle Entrate chiedeva il pagamento di 35 milioni di euro, con l’accusa di non avere pagato l’Irpef per gli anni 2013, 2014 e 2015. Ma i suoi avvocati hanno avuto vita facile…

Jorge Lorenzo vince in tribunale

La difesa di Jorge Lorenzo ha dimostrato che Jorge aveva vissuto a Lugano (Svizzera) in quegli anni. Così il Tribunale Amministrativo Economico Centrale (TEAC) si è accordato con l’ex pilota della MotoGP e ha bocciato il contenzioso che aveva aperto con l’erario. Dopo questa sconfitta, l’erario spagnolo è tornato ad accusare Jorge Lorenzo, questa volta prendendo di mira i redditi del 2016, il suo ultimo anno in Yamaha dopo la vittoria del titolo iridato 2015. Il fisco ha insistito ancora una volta perché Jorge pagasse 7,8 milioni di euro per Irpef non pagata in quella stagione. Somma alla quale hanno aggiunto altri 3,6 milioni a titolo di penale.

Il Tesoro spagnolo contro l’ex pilota MotoGP

Il Tesoro ha provato a colpire Jorge Lorenzo su due fronti. In primo luogo ha cercato di dimostrare che lo spagnolo aveva trascorso più di 183 giorni in Spagna nel corso del 2016. Ma, come riporta ‘El Confidencial’, secondo l’ultima sentenza emessa dal Tribunale amministrativo economico regionale della Catalogna (TEAR) l’ispezione non ha potuto che fornire prove che dimostrano un totale di 168 giorni di permanenza. Non ha quindi raggiunto il limite di sei mesi fissato dalla legge per pagare l’Irpef in Spagna.

A questo punto il fisco spagnolo ha cambiato strategia, concentrandosi sulle quattro gare che Jorge Lorenzo ha disputato in Spagna durante la stagione 2016. Ricordiamo che nel giugno 2019 gli ispettori fiscali hanno bussato alla porta del suo motorhome all’interno del paddock per porgere qualche domanda al fuoriclasse che all’epoca correva la sua ultima stagione con la Honda. L’Agenzia delle Entrate ha cercato di dimostrare che il pilota delle Baleari aveva svolto un’attività economica. Per cui hanno chiesto la riscossione delle imposte su una parte dello stipendio che poi percepiva dalla Yamaha.

L’annullamento dell’accertamento Irpef

In questo caso, la difesa del campione MotoGP ha sostenuto che non si trattava di scelta volontaria del pilota correre in Spagna. E che “i criteri di residenza tradizionalmente accettati richiedono un’azione volontaria e intenzionale da parte del contribuente. Particolarità che non coincide con questo criterio dell’ispezione, poiché è l’organizzazione del campionato (Dorna, ndr) che decide i circuiti specifici in cui si svolgono le gare”.

Il TEAR concorda con gli avvocati di Jorge Lorenzo e comprende che la richiesta del Tesoro spagnolo è “poco coerente” e “suscettibile di causare incongruenze significative“. Per questo motivo ha annunciato “l’annullamento dell’accertamento IRPEF 2016” per non aver trovato argomentazioni legali a sostegno della sua residenza in Spagna durante la sua ultima stagione da pilota Yamaha. A questo punto Jorge Lorenzo, dopo le tappe a Dubai e a Bali, può continuare a godersi la sua vacanza in Malesia.

Foto: Instagram @jorgelorenzo99

Lascia un commento