17 Marzo 2022

MotoGP, Jack Miller svela il “bug” Ducati: “Mancava un numero…”

Jack Miller parla alla vigilia del secondo round MotoGP a Mandalika. Dopo il "bug" Ducati in Qatar servono subito punti iridati.

MotoGP, Jack Miller

Il primo round di MotoGP in Qatar si è rivelato deludente per Jack Miller, costretto a spegnere la sua Ducati Desmosedici per un problema di elettronica. Uno zero che pesa tanto per chi punta al titolo mondiale e alla riconferma nel team factory, soprattutto alla luce della vittoria del “rivale” interno Enea Bastianini. A Mandalika si va alla ricerca del riscatto, servono subito punti importanti, meglio un podio.

Clima disteso nel box Ducati MotoGP

Ma il nuovo prototipo di Borgo Panigale sarà pronto per la sfida o necessiterà ancora di una fase di prove prima di potersi esprimere al 100%?. “È un’evoluzione tra ciò che abbiamo provato qui e poi scoperto a Doha“, ha spiegato JackAss. “Abbiamo ancora questa pista fresca nelle nostre teste, allo stesso tempo abbiamo già completato un weekend di gara. Ora siamo “pronti” per questo Gran Premio. La cosa più importante è che ci divertiamo“.

Ma il 27enne del team Ducati factory ha percorso solo una parte del primo Gran Premio… “Domenica sera a Doha abbiamo capito il problema, c’era un errore di programmazione nell’elettronica, mancava un numero… quindi non funzionava. Ma l’umore in Ducati è ancora buono, ero pronto per fare una bella gara prima di questo problema. Farò dei long run e un ottimo lavoro di preparazione“.

Jack Miller pronto per Mandalika

Jack Miller era furioso dopo il rientro coatto ai box nella gara di Losail. “E’ stato orribile, la moto sembrava un po’ smarrita, mi sentivo impotente e sul rettilineo mi mancava la potenza“. Sicuramente un inizio di stagione MotoGP sfortunato, ma abbiamo ancora 20 gare davanti a noi e dobbiamo restare positivi. “Mi sento bene. Sono felice di ritornare qui a Lombok. La pista ha un bell’aspetto dopo il lavoro sul manto di asfalto. È incredibile ciò che gli organizzatori hanno ottenuto qui in così poco tempo. È molto impressionante“.

Cambierà la gomma che Michelin metterà a disposizione, con una carcassa più dura rispetto ai test invernali, quindi più resistente ma con meno grip, per far fronte alle alte temperature indonesiane. “Conosco questa gomma, l’abbiamo usata in un Gran Premio molto tempo fa. Sono pneumatici nuovi ma con tecnologia più vecchia. Perché dopo il test abbiamo chiesto una gomma sicura. Ora tutti hanno le stesse mescole e daremo il meglio di sé con questa costruzione“.

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