20 Maggio 2022

MotoGP, Guidotti consiglia lo psicologo: “Per pochi millesimi ti senti una schifezza”

Lo psicologo dello sport è una figura sempre più centrale per i piloti MotoGP. I consigli di Francesco Guidotti, team manager KTM.

MotoGP, Francesco Guidotti

La MotoGP è l’apice del motorsport su due ruote, uno sport dove un decimo di secondo a giro può davvero fare la differenza. Una categoria dove la tecnologia la fa da padrona, ma anche la condizione fisica e mentale di un pilota. Rispetto al passato la preparazione in palestra riveste un ruolo sempre più fondamentale per domare delle moto che hanno un peso minimo di 157 kg, ma da qualche anno anche lo status mentale assume un ruolo centrale.

Lo psicologo in MotoGP

Non sono pochi i piloti che si affidano ai consigli di uno psicologo dello sport, per reggere la pressione di un ambiente dove basta poco per restare fuori dai giochi o da una top-10. Maverick Vinales è uno dei tanti alfieri della MotoGP a consultare regolarmente un esperto di psicologia: “Lavoro con uno psicologo mentale, con un fisioterapista, con un allenatore, con i miei tecnici, con i miei meccanici. Bisogna migliorare giorno dopo giorno”. Anche Aleix Espargarò non fa mistero di chiedere consigli ad uno psicologo. “La testa è la parte più importante del nostro corpo e la nostra vera forza“, ha ammesso l’alfiere del team Aprilia. Anche se in maniera saltuaria Pol Espargarò chiede un consulto: “Sì, l’ho provato non molto tempo fa. A volte aiuta. Dipende dalla situazione in cui ti trovi“. E anche Fabio Quartararo nell’inverno del 2020 ha parlato con un professionista del settore, arrivando alla conquista del suo primo titolo mondiale nel successivo campionato.

Il commento di Francesco Guidotti

Francesco Guidotti, team manager Red Bull KTM Factory, ha affrontato l’argomento sulle colonne del suo blog ufficiale, sottolineando come basta un soffio per mettere a repentaglio l’equilibrio mentale degli atleti MotoGP. “Il pilota deve capirlo ed esserne consapevole perché fino a pochi anni fa la condizione fisica era forse più importante del lato mentale. Il lato fisico è sempre più facile da accettare e capire, perché il pilota sente come reagisce il suo corpo e sa come e dove è più debole o più forte. Ma da un punto di vista mentale è un po’ complicato andare fino in fondo. Devono essere davvero sicuri di sé, ma quanto? E come? Soprattutto nei momenti difficili può essere complicato accettare che qualcuno possa essere come te o più forte di te. Le circostanze in MotoGP ora significano che puoi essere il migliore e sentirti il migliore grazie a pochi millisecondi, ma poi puoi anche sentirti una schifezza a causa di pochi millisecondi. Devi sapere come gestire momenti come questi“.

Foto di Valter Magatti

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