21 Ottobre 2022

MotoGP, Fabio Quartararo senza censure: “Così non puoi fare sviluppo”

Fabio Quartararo vede scivolare via il titolo MotoGP, al termine di una stagione dove la Yamaha ha molte responsabilità.

MotoGP, Fabio Quartararo

Per provare a difendere il titolo MotoGP Fabio Quartararo non ha alternative: dovrà rischiare. In Malesia deve finire assolutamente davanti a Pecco Bagnaia che, dopo il GP d’Australia, ha un vantaggio di 14 punti. Il destino del campione francese è soprattutto nelle mani del rivale della Ducati, perché anche una doppia vittoria potrebbe non bastare a ‘El Diablo’. Podio e fortuna sono i due ingredienti necessari per continuare a sperare, ma la Malesia potrebbe rappresentare anche la fine del Mondiale.

La discesa di Quartararo

Non c’è più delusione e rabbia, come ad inizio campionato, quando ha constatato con mano che gli ingegneri di Iwata non avevano migliorato il motore durante lo stop invernale. C’è leggerezza, quasi rassegnazione, Quartararo non ha più nulla da perdere dopo essersi visto divorare un gap di 91 punti da Assen in poi. “Gli altri hanno fatto uno step gigantesco, noi siamo rimasti allo stesso livello“. Gli eventi hanno condizionato non poco questa stagione MotoGP, a cominciare da Aragon, quando alla partenza centra Marc Marquez. In Thailandia ha incassato un amaro 17° posto, a Phillip Island è caduto dopo un primo errore. E intanto il rivale della Ducati incassava podi e vittorie a ritmo martellante.

Il campione “senza” compagni di marca

Merito anche di un lavoro impeccabile svolto da Gigi Dall’Igna e i suoi uomini in azienda. “Quando hai una moto nuova, serve un po’ di tempo per farla diventare competitiva. Loro (Ducati, ndr) sono cresciuti, noi abbiamo di fatto la stessa moto – spiega Fabio Quartararo a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Da inizio anno abbiamo cambiato solo il forcellone, un po’ poco, no?“. La Casa di Borgo Panigale può contare anche su otto moto in griglia, quasi tutte in lotta per le posizioni di vertice. Al contrario di quanto accade in Yamaha, con Dovizioso, Morbidelli e Binder mai competitivi con la YZR-M1, un fattore che ha frenato non poco l’ascesa del pilota di Nizza. “Così non puoi fare sviluppo, io le ultime due stagioni non ho mai potuto confrontarmi se non con me stesso e un po’ con Vinales, nel 2021“.

L’evoluzione del prototipo MotoGP 2023

Sul bagnato del GP della Thailandia ha incassato il momento più difficile della carriera, ritrovandosi nelle retrovie dopo lo spegnimento dei semafori e senza possibilità di risalita. In Malesia e a Valencia dovrà attaccare, ma sarà difficile contro una Desmosedici GP22 che pare perfetta e un rivale carico a pallettoni come Pecco Bagnaia. Dalle prime fasi del campionato MotoGP 2022 “dicevo che sarei stato contento di fare podi e qualche vittoria, perché si vedeva chiaramente che c’era un problema. E siamo rimasti lì. Nelle ultime gare abbiamo fatto solo un podio, il prossimo anno servirà un cambiamento radicale… Il problema è che non miglioriamo da tanto, dal 2020 nulla ha fatto una grande differenza“.

Nessuna certezza sul telaio della M1

L’arrivo di Luca Marmorini è un primo chiaro segnale di svolta da parte della Yamaha. Il motore non è l’unica area tecnica su cui focalizzare l’attenzione, occhi puntati anche sul telaio, dal momento che questa M1 non fa più la differenza neppure in percorrenza di curva. Fabio Quartararo che moto si aspetta per la prossima stagione MotoGP? Sul motore si dice fiducioso, l’ha provato nel test di Misano a settembre e c’è ancora margine di miglioramento. Invece sul telaio non ha avuto garanzie e quindi resta un punto interrogativo in vista della pausa invernale.

Non si pente di avere rinnovato con la Casa di Iwata, d’altronde ha ricevuto le rassicurazioni che chiedeva dallo scorso anno. Ma se insieme vorranno scrivere una lunga e gloriosa storia, in stile Valentino Rossi o Jorge Lorenzo, serviranno i risultati e una moto che possa garantire divertimento e prestazioni. “Vediamo i prossimi due anni. Saranno molto importanti per me, ma anche per loro“.

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