8 Maggio 2024

MotoGP, la tecnica: la prima Yamaha-Dallara

Yamaha si sta muovendo per recuperare quanto prima il gap dalle case europee in MotoGP, con un aiuto anche da Dallara.

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di Marc Seriau/paddock-gp

Le recenti notizie da Yamaha in MotoGP ruotano attorno a due punti: il rinnovo di Fabio Quartararo per altre due stagioni, quindi fino al 2026, e la presentazione di una nuova YZR-M1 durante la giornata di test a Jerez. E i due eventi sono senza dubbio collegati…

Per trattenere El Diablo l’azienda di Iwata ha probabilmente dovuto fare di tutto, sia a livello finanziario che tecnico. Se il primo ambito non ci interessa (del resto i dati pubblicati dalla stampa sono in stragrande maggioranza completamente falsi), il lato tecnico ci permette almeno di vedere visivamente qualche progresso nella casa dei tre diapason.

Yamaha punta su nomi importanti

Tra gli argomenti presentati da Yamaha c’era l’assunzione di alcune figure chiave, a partire da Luca Marmorini e suo figlio, che dal 2022 si occupano del motore. Oppure Marco Nicotra alla fine della scorsa stagione, ex Ducati ora responsabile dell’aerodinamica del team Monster Energy Yamaha MotoGP. A inizio stagione è arrivato Massimo Bartolini, anche lui ex Ducati con tutti i segreti della Desmosedici GP24, che ora ricopre il ruolo di direttore tecnico accanto al project manager Kazuhiro Masuda, entrambi sotto la guida di Takahiro Sumi, direttore generale del dipartimento di sport motociclistici.

Il messaggio inviato al pilota francese è stato quindi chiaro. “La Yamaha sta mettendo in campo i mezzi”, finanziari e umani, per sfruttare al meglio le concessioni a disposizione dei costruttori giapponesi per tornare alla ribalta. Un obiettivo che non è lontano anni luce, ma solo pochi decimi di secondo al giro, e che dovrebbe avere un’accelerazione grazie ad un’altra iniziativa: il contratto siglato con Dallara la scorsa estate.

Dallara, che cos’è?

Per i più anziani si tratta di piccole vetture che si sono distinte nelle gare in salita degli anni ’70. Dopo aver lavorato per Ferrari, Lamborghini e Maserati, Giampaolo Dallara ha saputo portare la sua piccola azienda in F1, ma soprattutto ha fatto bingo diventando l’unico fornitore della IndyCar dal 2007 ad oggi. Questo cambio di dimensioni ha consentito all’azienda situata nel parmense di rafforzare ulteriormente le proprie competenze nel campo dei compositi e di disporre di una propria galleria del vento, di generose dimensioni.

Oggi, e dalla scorsa estate, è Dallara a partecipare allo sviluppo aerodinamico della M1, fino ad ora con molto meno carico dei concorrenti, soprattutto a causa di un motore anche meno potente. Ma i recenti progressi compiuti sul 4 cilindri in linea permettono di imprimere più carico aerodinamico sulla M1 e la carenatura provata a Jerez ci mostra quale potrebbe essere la moto consentita grazie agli sviluppi del motore. Qualcosa che vedremo sicuramente nella seconda parte della stagione.

Cosa abbiamo visto finora?

Schematicamente la Dallara ha adottato l’ala anteriore dell’Aprilia, ma in una versione a tre piani anziché due.

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    Per le fiancate sembra che si siano ispirati alla carena KTM vista durante i test invernali, con le alette laterali che si prolungano in superfici di appoggio laterali ben canalizzate, il tutto decorato con i classici Downwash Ducts. Un grande passo avanti per la M1, anche se abbiamo visto che la casa austriaca ha già fatto qualche altro passo avanti rispetto a questa versione.

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    In MotoGP sta andando tutto molto velocemente e ci vorrà quindi molto tempo per recuperare il ritardo. Per il momento però Yamaha se la passa molto meglio di Honda, nonostante un programma di test molto discreto. Non c’è dubbio che il reclutamento degli europei, di fatto degli italiani, in posizioni chiave consentirà uno sviluppo molto più rapido rispetto alle decisioni prese a Tokyo…

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    L’appuntamento è fissato tra qualche mese.

    Foto credits: Dorna Sports/Michelin/Dallara

    L’articolo originale su Paddock-GP

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