11 Marzo 2022

MotoGP, Ducati “super elettronica”: le cause della debacle in Qatar

Ducati è arrivata "impreparata" alla prima gara MotoGP in Qatar. Problemi di elettronica hanno complicato il week-end di Pecco Bagnaia & Co.

MotoGP, Pecco Bagnaia

La nuova stagione MotoGP non inizia sotto una buona stella per il team Ducati factory. I problemi di elettronica lamentati da Jack Miller e Luca Marini, l’affannosa rimonta terminata con una caduta di Pecco Bagnaia, con Jorge Martin terminato nella ghiaia, sono un chiaro sintomo di impreparazione agli aggiornamenti tecnici apportati da Borgo Panigale. Sin dai test invernali l’azienda emiliana ha lavorato su molte novità a livello di motore, telaio, aerodinamica e ciclistica. Compreso l’abbassatore anteriore che probabilmente verrà bandito dalla GP Commission formata da FIM, Dorna, Irta e MSMA. Ma, nel caso, solo dalla prossima stagione. Quella che sembrava la moto da battere alla vigilia del Mondiale si è scoperta più in difficoltà del previsto.

Esordio MotoGP difficile per le GP22

Sembra certo che in Ducati hanno lavorato su troppe modifiche in un lasso di tempo ristretto. Le parole di Pecco Bagnaia sollevano chiaramente il nocciolo del problema registrato in Qatar. Enea Bastianini ha dimostrato che la GP21 era già un prototipo vincente, ma lo sviluppo del marchio non poteva certo fermarsi in uno sport sempre più all’avanguardia come la MotoGP. Gigi Dall’Igna ha ammesso un certo ritardo nell’evoluzione della GP22: la velocità massima non sarà il punto di forza in questa stagione, ma probabilmente ha trovato altri settori su cui fare leva, ammesso che i piloti riusciranno a ritrovare la quadra già dal prossimo GP dell’Indonesia. A Mandalika bisogna innanzitutto ritrovare fiducia, senza perdere tempo nelle prove libere per provare nuove componenti e concentrando l’attenzione principalmente sull’assetto in ottica gara.

Nessun campanello d’allarme, ma c’è spazio per le riflessioni ai box Ducati. L’ultimo step evolutivo del motore 2022, scartato Pecco Bagnaia e Jack Miller in fase di omologazione, ma scelto dagli altri piloti con moto ufficiale, ha più potenza. ma non è facile gestirla e ha creato qualche scompenso sul feeling con la GP22. Già nei test in Malesia l’eccesso di potenza causava uno slittamento della ruota posteriore, spingendo gli ingegneri a intervenire con l’elettronica. Da qui la decisione di Bagnaia di ritornare al motore provato a Jerez: una specifica 2022 ma con alcuni elementi della versione 2021, scarichi compresi, per avere un’erogazione del gas più fluida. Jack Miller si è adattato.

La rivoluzione elettronica della Ducati

Johann Zarco, Jorge Martin e Luca Marini hanno continuato a scommettere sull’ultima specifica del V4 2022, ma bisogna ancora capire come sfruttare il massimo potenziale. Perdere troppi punti all’inizio del Mondiale MotoGP potrebbe compromettere la classifica finale di Pecco Bagnaia & Co. Per domare il propulsore più potente, che non significa matematicamente più velocità massima, hanno dovuto considerare drastici interventi di elettronica e altre impostazioni, come un maggior carico di peso al posteriore.

Di conseguenza è venuto a mancare qualcosa sull’avantreno della Desmosedici GP. Al contrario, Enea Bastianini ha lavorato sulla GP21 che, rispetto alla versione factory, è meno aggiornata di pochi mesi, dal momento che monta gli ultimi aggiornamenti impiegati a Valencia 2021. Il medesimo prototipo che ha portato Pecco Bagnaia a vincere quattro delle ultime sei gare della stagione precedente. Ma nel post gara il vicecampione del mondo, fra le molte critiche rivolte ai box, ha promosso il nuovo motore “ibrido”. Il ritorno alla vittoria sembra solo questione di tempo, ma non bisognerà perdere altri colpi.

Foto: Michelin Motorsport

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