MotoGP, il ride height device Ducati sarà bandito: 5 costruttori contrari
L'abbassatore anteriore Ducati verrà bandito dal 2023 o 2024. La decisione definitiva verrà presa dalla GP Commission nelle prossime settimane.
Nel primo week-end di MotoGP in Qatar si è discusso subito di uno degli argomenti più scottanti della preseason. Secondo quanto riferito da Sky Sport il ride height device, l’abbassatore anteriore della Ducati che tanto ha fatto discutere in Malesia e Indonesia, sarà regolarmente adottabile nel 2022. Ma in sede MSMA è stato deciso che verrà abolito dal 2023 o al massimo dal 2024, come spera la Casa emiliana, per contenere i costi. Il sistema innovativo ha il compito di abbassare il baricentro della moto in uscita di curva per migliorare l’accelerazione, facendo intervenire meno l’elettronica.
Ducati ancora una volta penalizzata
Cinque costruttori si sono mostrati contrari a questa novità per un discorso di costi e perché non ci sarebbe una ricaduta sulle moto di serie. Alcuni piloti avevano avanzato un’ipotesi di pericolosità sul nuovo dispositivo, in quanto costringerebbe a distogliere l’attenzione dalla guida per azionare il sistema meccanico. Ducati non ha violato nessun regolamento, ancora una volta Gigi Dall’Igna e gli ingegneri di Borgo Panigale hanno saputo interpretare le norme meglio degli altri. Ahimè, ancora una volta hanno posto un limite all’innovazione tecnologica del marchio.
Comunque sia i piloti Ducati che hanno a disposizione le Desmosedici GP22 potranno impiegare l’abbassatore già in questo Gran Premio di Losail, ma dal prossimo anno potrebbe scomparire (al massimo entro la fine del 2024). Nelle prossime settimane la Grand Prix Commission deciderà quando vietare il ride height device.
Ducati fa scuola in MotoGP
Ricordiamo che già nel 2020 i costruttori si unirono contro lo spoiler al posteriore ideato dalla Ducati, ma senza esito. Da qui la scelta di imitare il famigerato “cucchiaio” con l’obiettivo di raffreddare la gomma senza conseguenze aerodinamiche. Anni prima la concorrenza ha reso “illecite” le winglets paventando invece motivi di sicurezza. Successivamente l’adozione delle carene aerodinamiche presto imitate anche dagli altri costruttori. Infine, Ducati ha fatto ancora una volta scuola ideando il dispositivo holeshot in partenza e in movimento. E anche in questo caso gli altri marchi hanno dovuto accodarsi ai progetti del team emiliano.
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