18 Febbraio 2023

MotoGP, Ducati favorita? Gare sprint e pneumatici i primi rivali

Ducati favorita anche nella stagione MotoGP '23. Ma Pecco Bagnaia & co. devono fare i conti con le novità "sprint" e la pressione delle gomme.

MotoGP, Pecco Bagnaia

Dopo il test a Sepang Ducati resta sulla carta la moto da battere anche nella prossima stagione MotoGP. A destare qualche pensiero sembrano essere più le gare sprint e le limitazioni rigorose alla pressione dei pneumatici piuttosto che gli avversari. 42 gare in 21 Gran Premi possono scombussolare la corsa al titolo mondiale e rimescolare gli equilibri a stagione in corso. Pecco Bagnaia riuscirà a confermarsi in un campionato che possiamo definire sperimentale?

Ducati e le gare sprint

In Malesia diversi piloti hanno già cominciato con le simulazioni delle Sprint Race, ai box si raccolgono dati anche per allestire al meglio le moto in vista del sabato. C’è curiosità da parte di tifosi e addetti ai lavori di vedere il nuovo format della MotoGP nella pratica. “Sono curioso, ma al nostro livello la curiosità non basta, altrimenti all’improvviso ti accorgi che qualcosa non funziona“, ha commentato Davide Tardozzi. “Ecco perché devi organizzare e comprendere il nuovo format“. Cambia il lavoro all’interno del box, ci sarà meno tempo per studiare il miglior setting, diverso da quello domenicale. Le moto avranno un serbatoio differente, capace di ospitare solo 12 litri di benzina come da regolamento (la metà rispetto alla gara tradizionale).

Davide Tardozzi contento al 50%

L’idea delle gare sprint è stata accolta favorevolmente dai team, ma Davide Tardozzi non nasconde qualche riserva. “Secondo me vanno bene, ma penso anche che non sia giusto fare 21 gare e 21 gare sprint nel primo anno. Lw avrei usate nel 50 per cento delle gare al primo anno – ha spiegato a Speedweek.com -. Per me le gare sprint sono fantastiche perché amo correre, ma sicuramente dovrò soffrire di più“. Cambia anche l’approccio dei piloti ai weekend, inizialmente poco propensi a introdurre questa novità. “Affrontare la pressione fa parte del lavoro. I campioni sanno come affrontarla e quando la pressione del nuovo formata aumenterà, chi è un campione lo dimostrerà“. Intanto dietro le quinte Ducati e gli altri team mettono mano ai contratti dei piloti per apportare modifiche in ottica bonus.

Nuove regole MotoGP sulle gomme

Dalla stagione MotoGP ’23 la pressione degli pneumatici sarà costantemente monitorata con dei sensori LDL comuni a tutti. In una situazione di gara potrebbe oltrepassare i limiti che Michelin e Dorna vogliono imporre, in particolare all’anteriore (non inferiore a 1,9 bar). L’anno scorso questo limite è stato spesso superato, anche da Pecco Bagnaia nella sua vittoria a Jerez, ma non erano ancora previste delle penalizzazioni. Stavolta sarà diverso, perché giri e gare rischiano di essere annullati in caso di violazione. I team non vogliono partire con troppa pressione, perché la temperatura delle gomme e quindi la pressione all’anteriore aumentano rapidamente soprattutto quando si gira alle spalle di un avversario.

Bagnaia studia i primi dati

Nei tre giorni di test a Sepang i piloti MotoGP hanno già provato ad effettuare delle prove con i sensori e la pressione delle gomme ‘aumentata’. “Non è ancora del tutto fissato quale sarà il valore minimo. Ma questo potrebbe diventare un problema per tutti – ha commentato il campione della Ducati -. Se segui qualcuno, è più pericoloso perché la pressione delle gomme diventa troppo alta“. Michelin potrebbe abbassare il limite a 1,88 bar, un valore minimo ritenuto ancora troppo alto, correndo il rischio che il risultato finale di una gara venga annullato dalla Direzione Gara. “Nel prossimo test (a Portimao, ndr) proverò a seguire qualcuno per farmi un’idea più precisa“.

Foto: MotoGP.com

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