28 Novembre 2022

MotoGP, Domenicali confessa: “Non riuscivamo a gestire Valentino Rossi”

Valentino Rossi si rivela una pagina difficile nella storia Ducati in MotoGP: il racconto dell'Amministratore Delegato Claudio Domenicali.

MotoGP, Valentino Rossi

L’a.d. Claudio Domenicali è intervenuto presso la sede Nomisma a Bologna per parlare agli studenti dell’Università degli Studi di Ferrara. Il manager di Borgo Panigale grande protagonista a pochi giorni dalla vittoria del titolo MotoGP di Pecco Bagnaia, con Ducati che fa ‘en plein’ vincendo i Mondiali Piloti, Costruttori e Team. Nell’occasione viene ufficializzata anche la data della festa ufficiale prevista per il 15 dicembre alle 20:00 in Piazza Maggiore a Bologna. Ma c’è spazio anche per parlare di un ex d’eccezione come Valentino Rossi…

Ducati nuova regina della MotoGP

Da tre anni a questa parte Ducati aveva ai box una Desmosedici GP potenzialmente vincente, come dimostra la leadership indiscussa nella classifica Costruttori. Nel 2020, in una stagione MotoGP ‘sui generis’ a trionfare è stata la Suzuki di Joan Mir, con Andrea Dovizioso alle prese con qualche problema di troppo in percorrenza di curva. Nel 2021 Pecco Bagnaia si è “svegliato” troppo tardi, con Fabio Quartararo che ha avuto la meglio grazie ad una prima parte di stagione impeccabile e una seconda parte senza troppi errori. Il pilota torinese della VR46 Academy ha centrato l’obiettivo nel 2022, nonostante un inizio di campionato in cui ha pagato qualche errore di troppo ai box e una mancanza di costanza personale. “Era da qualche anno che avevamo una moto con cui puntare a questo risultato“.

Il biennio rosso di Valentino Rossi

L’a.d. Claudio Domenicali è arrivato alla guida di Ducati nel 2013, al termine del difficile biennio contrassegnato dalla presenza di Valentino Rossi. Uno dei momenti più difficili del marchio impegnato in MotoGP, quando le aspettative erano molto alte, ma i risultati a dir poco deludenti. Un periodo buio che ha costretto il campione di Tavullia a fare dietrofront in Yamaha e la Casa emiliana a riorganizzarsi al suo interno e in pit-lane. A cominciare dall’arrivo di Andrea Dovizioso che ha contribuito pazientemente allo sviluppo del prototipo, ma senza riuscire a raggiungere il traguardo massimo (sfiorato per tre volte). “Non riuscivamo a gestire Valentino, abbiamo incassato il colpo“, ha ammesso Domenicali davanti agli studenti universitari. “Quando prendi il pilota più celebre d’Italia con nove titoli mondiali e non riesci a vincere subisci anche un danno d’immagine“.

La grande impresa di Domenicali

Claudio Domenicali, nato a Bentivoglio (BO) il 3 novembre 1965, si laurea in ingegneria meccanica presso l’Università di Bologna e fa il proprio ingresso in Ducati nel 1991. E’ il padre del progetto Desmosedici con motore quattro cilindri a V, riveste un ruolo di primo piano già dal 1999. Nel 2009 viene nominato Direttore Generale e Membro del Consiglio di Amministrazione di Ducati Motor Holding. Nel 2013, a seguito dell’acquisizione di Ducati da parte del Gruppo Audi, viene insignito del ruolo di Amministratore Delegato di Ducati Motor Holding spa, succedendo a Gabriele Del Torchio. Nelle sue mani si è ritrovato subito una bella patata bollente dopo i due anni di Valentino Rossi come faro dell’evoluzione del prototipo MotoGP. “Per due anni si è lavorato moltissimo per fare cambiamenti. Però se la ricerca non la fai con ordine, ma la fai in affanno, perdi lucidità“.

Festa Ducati e incassi record

Adesso che la lucidità è stata recuperata, Ducati segna un record storico aggiudicandosi i titoli mondiali MotoGP, con Pecco Bagnaia, e Superbike, con Alvaro Bautista. Il 15 dicembre sarà il momento di festeggiare questo evento sportivo e aziendale, poi l’attenzione sarà rivolta solo al prossimo anno. L’obiettivo è quello di difendere i due trionfi iridati e inaugurare una nuova era vincente. I risvolti sono anche e soprattutto economici: Ducati ha superato il miliardo di fatturato due settimane fa. Da gennaio a settembre 2022 la Casa di Borgo Panigale ha aumentato i ricavi del 21%, consegnando quasi 50mila moto e registrando un utile operativo di 109 milioni, con la Cina che si rivela un mercato sempre più importante.

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Foto: MotoGP.com

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