13 Aprile 2022

MotoGP, Andrea Dovizioso alza la voce: “Lo sto dicendo dall’anno scorso…”

Il ritorno in MotoGP di Andrea Dovizioso si sta rivelando problematico: stile di guida e problemi tecnici rendono tutto difficile.

MotoGP, Andrea Dovizioso

Andrea Dovizioso mai avrebbe immaginato un ritorno in MotoGP così problematico. La Yamaha M1 aveva la fama di essere una moto facile da guidare anche per un rookie, ma una volta entrato al box satellite ha capito che adattarsi al prototipo di Iwata non sarebbe stato semplice. Dopo cinque gare-test nella stagione 2021 con la versione meno aggiornata, la speranza era di compiere un ulteriore step una volta in sella alla moto ufficiale. Non è bastato neppure questo per poter puntare alla top-10.

Dovizioso-Morbidelli sfida nelle retrovie

Ad oggi il suo miglior risultato con il team di Razlan Razali è il 12° posto ottenuto lo scorso novembre a Valencia, una situazione davvero complessa per il tre volte vicecampione. Ad Austin ha chiuso 15° dopo la penalizzazione di Franco Morbidelli, una sfida tra connazionali senza sapore che non ha entusiasmato neppure i diretti protagonisti. Sebbene sia il pilota più esperto sulla griglia della MotoGP, Andrea Dovizioso si ritrova alla prese con problemi che sembrano invalicabili. E anche dal punto di vista mentale non è una condizione facile. “Quando sei a 29 secondi di ritardo, il duello con Franco non è così interessante. In realtà non ho niente di nuovo da dire. Sappiamo benissimo perché non siamo competitivi e cosa devo fare diversamente“.

Il difficile rientro in MotoGP

Fabio Quartararo resta il pilota di riferimento per il progetto Yamaha MotoGP, nonostante anche il campione riscontri lacune tecniche che cerca di colmare con lo stile di guida. Mancanza di potenza sul rettilineo e di grip al posteriore sono i due nodi da sciogliere. Se da un lato il congelamento del motore costringe a tirare i remi in barca fino al termine del campionato, qualcosa potrebbe arrivare dal nuovo pacchetto aerodinamico che gli ingegneri giapponesi stanno allestendo per le prossime settimane. Una carena con ali più piccole che su alcuni tracciati (come il Mugello) potrebbe fare guadagnare km/h preziosi. “Fabio è molto davanti a noi, il distacco è troppo grande – ha aggiunto Andrea Dovizioso dopo il GP di Austin -. La strada è molto difficile e se non guidi rilassato sei completamente esausto. Stiamo lottando così tanto con la moto che alla fine non funziona niente. Non possiamo essere contenti di questo“.

Le problematiche della Yamaha M1

In questi giorni il 36enne forlivese visionerà i filmati di Quartararo e Morbidelli per migliorare il suo stile di guida, guadagnare qualche decimi sul giro potrebbe rivelarsi utile ma non risolutivo. “Con questo deficit di grip devi muovere la moto in modo insolito, altrimenti non vai d’accordo con le caratteristiche della Yamaha. Lo sto dicendo dall’anno scorso a Misano e da allora la moto non è cambiata. Il nostro problema è la mancanza di aderenza“.

Persino il campione francese sta riscontrando un certo deficit dalla concorrenza, nelle prime quattro gare ha collezionato un solo podio, a Mandalika, e arriva a Portimao con il quinto posto in classifica e un gap di 17 punti dal leader Enea Bastianini. “Se guidi la M1 come Fabio sei più veloce, ma non basta per il top. Si vede che ha grossi problemi rispetto allo scorso anno. Abbiamo il suo stesso materiale, ma dipende da come muovi la moto. La finestra di lavoro della moto è così ristretta che se non la comprendi esattamente sei troppo lento. Se il tuo stile di guida non è adatto alla moto – ha concluso Andrea Dovizioso – non sei competitivo“.

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