8 Febbraio 2020

Fabio Quartararo 1° e stakanovista: “Molti giri in 1’59”

Fabio Quartararo chiude al comando anche la seconda giornata di Test MotoGP a Sepang. Il francese ha testato la Yamaha M1 2020 con specifiche factory.

MotoGP, Fabio Quartararo

Fabio Quartararo non solo si rivela uno dei più stakanovisti con 72 giri nella seconda giornata di test MotoGP a Sepang. Si riconferma ancora una volta il più veloce sul giro e beffa nel finale l’amico di avventure Jack Miller. Significativa la differenza di top speed tra le rispettive Yamaha e la Honda: 323,3 km/h per la M1, 337,5 km/h per la GP20. Il francese del team Petronas SRT si rivela padrone assoluto del terzo settore del tracciato malesiano e firma il best lap in 1’58″572, migliorando di 4 decimi il crono di ieri.

Per la prima volta in questo precampionato Fabio Quartararo prova il prototipo 2020, dopo aver trascorso il day-1 sulla moto dell’anno scorso. Il nuovo binomio telaio-motore raccoglie i suoi consensi. “Sono davvero contento della squadra. Era solo il nostro terzo giorno con questa moto, il team di fabbrica l’ha già testata. Oggi abbiamo apportato così tante modifiche in un tempo abbastanza breve“. Adesso serve apportare alcune modifiche per provare a migliorarsi ulteriormente nella terza e ultima giornata di test MotoGP. “Dobbiamo ancora cambiare alcune cose, perché è difficile perfezionare una moto nuova in un solo giorno“.

A stampare il sorriso sul volto del francese non è però il primato in classifica. Quanto il ritmo costante del venerdì, per aver collezionata gran parte dei giri sul tempo di 1’59” con gomme usate. “Dobbiamo ancora migliorare il ritmo, non mi sento ancora a mio agio al 100%“, ha aggiunto Fabio Quartararo. “Ci ​​sono sempre molti lati positivi e negativi in ​​una nuova moto. Ma ho già raccolto molte cose positive oggi e spero di poter raccogliere altre impressioni positive domani“. Nonostante i 72 giri nel box #20 hanno cambiato molte impostazioni di elettronica e di setting, quindi ancora lontani dal trovare una buona base di partenza. “Per capire la moto servono ancora molti chilometri

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