22 Ottobre 2021

MotoGP, Zarco decolla nelle FP1. Rigamonti: “Dobbiamo essere psicologi”

Nella prima sessione di prove MotoGP a Misano-2 Johann Zarco firma il best lap. Il capotecnico Marco Rigamonti: "Lo stato d'animo influisce".

MotoGP, JOhann Zarco e Marco Rigamonti

Johann Zarco ritorna ad affacciarsi nelle posizioni di vertice con il miglior corno nelle FP1 di Misano/2. Il week-end di MotoGP inizia subito forte per il pilota francese e il team Pramac, piazzando il best lap in 1’42″3 e rifila 1,4 secondi al diretto inseguitore Marc Marquez. Un giro da sballo che dovrà servire da stimolo all’alfiere di Cannes, che fino alla pausa estiva sembrava un candidato al titolo. Nella seconda parte di stagione il problema al braccio lo ha condizionato fisicamente e psicologicamente. Anche se un problema al pompaggio della sua GP21 gli ha impedito di esprimersi al meglio per il suo stile di guida.

Johann vola sul bagnato

Misano sarà il trampolino di rilancio per il due volte campione del mondo? In classifica MotoGP gravita al 5° posto e la distanza da Jack Miller dista appena 8 lunghezze. “Se guardiamo gli ultimi eventi sul bagnato è stato sempre tra i primi cinque – sottolinea il suo capotecnico Marco Rigamonti -. Il feeling sul bagnato è stato sempre buono. Abbiamo affinato il setting ma anche l’elettronica, sembra pagare perché gli dà un ottimo feeling ed è riuscito a spingere. Inoltre abbiamo apportato un’altra modifica per la seconda uscita ed è andata bene“.

I problemi fisici e la pressione esercitata da Jorge Martin ai box ha sicuramente influito sulla psiche di Johann Zarco. “Siamo tutti umani, lo stato d’animo condiziona chiunque. Soprattutto nelle ultime gare, quando le cose non vanno benissimo, tende ad essere pessimista – aggiunge Rigamonti -. Noi cerchiamo di tenerlo motivato. Anche ad Austin, dopo l’operazione, ha fatto un week-end in linea con le prime gare in cui andava bene. La gara però è finita male e il problema al braccio lo frenava psicologicamente. Sicuramente anche la vittoria di Jorge Martin in Austria l’ha spinto a fare qualcosa di più. Ma questa motivazione può essere anche negativa, se vedi che non riesci a fare quello che vorresti… Siamo tecnici, ma spesso dobbiamo essere psicologici. Servirebbero corsi di psicologia per capire certe cose…“.

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