14 Febbraio 2020

MotoGP, Rivola: “Iannone pronto a fare appello al TAS”

Massimo Rivola conta sul ritorno di Andrea Iannone nel paddock MotoGP. "Analisi del capello negativa, pronto a fare appello al TAS".

Andrea Iannone

Aprilia si gode le prime buone sensazioni della nuova RS-GP dopo il test MotoGP a Sepang. Motore riprogettato, aerodinamica più aggressiva e componenti rivisitate per tentare di accorciare il gap dalle big. E intanto la Casa di Noale resta in attesa di notizie su Andrea Iannone. A breve la FIM dovrebbe pronunciarsi e decidere se convocare una seconda udienza oppure esprimere la sentenza. Massimo Rivola non prende in considerazione la possibilità di non avere il pilota di Vasto per tutta la stagione MotoGP 2020. Ha lanciato un appello affinché la sentenza sia basata sulla razionalità e non sulle foto pubblicate sui social.

Il piano B prevede la sostituzione di Andrea Iannone con Bradley Smith e intanto Lorenzo Savadori dà manforte come collaudatore. Ma l’assenza dell’ex pilota Suzuki sta certamente rallentando lo sviluppo del prototipo MotoGP 2020. Anche se bisogna ammettere che in Aprilia hanno fatto i salti mortali per portare due esemplari della nuova moto. Impossibile lavorare su quattro unità, due per ogni pilota ufficiale. C’è quindi da mettere in preventivo un certo ritardo di partenza rispetto agli altri costruttori. Eppure la RS-GP vista a Sepang è figlia delle indicazioni rilasciate nel corso del 2019 soprattutto dall’abruzzese. “Non siamo sicuri di cosa accadrà ad Andrea“, ha ammesso Massimo Rivola.

Dal suo destino pende quello di Lorenzo  Savadori. Nel caso di lunga squalifica sarà necessario arruolare Lorenza Savadori come collaudatore. In caso di allontanamento dalle piste, Aprilia non considera l’ipotesi di sfruttare Andrea Iannone come tester. Per il momento Massimo Rivola preferisce non considerare nessuna opzione, fiducioso che la FIM prenda in considerazione la tesi della contaminazione alimentare. “L’analisi dei capelli è stata negativa, questo significa che puoi risalire a cinque mesi, quindi fino a settembre. In tutti questi mesi il risultato è stato negativo… Le regole WADA includono solo il campione di urina perché costa molto meno e puoi valutarne il risultato in pochissimo tempo“, ha continuato l’italiano. “Esistono già otto casi di atleti la cui analisi dei capelli era negativa. Hanno fatto appello al TAS dopo aver perso in prima istanza e hanno vinto. Chiunque abbia fatto questo tipo di analisi ha vinto“.

Lascia un commento