26 Febbraio 2020

MotoGP, nuova gomma Michelin: cosa dicono i capi meccanici

La MotoGP 2020 avrà una nuova protagonista: la gomma soft Michelin. Cosa ne pensano i capi meccanici? David Muñoz: "Può aiutare Valentino Rossi".

MotoGP, Maverick Vinales

Nella stagione MotoGP 2020 c’è un nuovo protagonista che potrebbe rappresentare la variabile impazzita. Soprattutto nelle prime fasi del Mondiale, con alcuni team (Honda e Ducati in testa) che ancora non hanno trovato una base tecnica ottimale. Stiamo parlando della nuova gomma posteriore soft che Michelin ha introdotto dopo i vari test del 2019. Lo scopo era quello di migliorare sia le performance che la durata, obiettivi raggiunti garantendo una maggior impronta a terra sull’angolo di piega che, insieme ad un aumento dell’aderenza, ha permesso di migliorare la trazione (diminuendo lo spinning) e ridurre l’usura.

La nuova gomma introdotta nella classe MotoGP chiama i piloti a lievi cambiamenti di stile di guida e gli ingegneri ad apportare modifiche alle sospensioni e al telaio. Quando la moto è inclinata, il contact patch risulta più grande. Di conseguenza in accelerazione, nella fase di trazione,i piloti avranno un grip maggiore, una motricità superiore rispetto all’anno scorso. A quanto pare la nuova carcassa potrebbe agevolare (inizialmente) alcuni team (Yamaha e Suzuki) e chiamare ai lavori forzati altre scuderie (Ducati e Honda). Ma cosa ne pensano i diretti interessati all’interno dei box?

YAMAHA E SUZUKI

David Muñoz, capo meccanico di Valentino Rossi, ammette un piccolo vantaggio. “La nostra moto si è evoluta molto dallo scorso anno e questa nuova gomma Michelin ci ha aiutato. Rossi ha avuto alcuni problemi con il surriscaldamento delle gomme in alcune gare dell’anno scorso“. Ovviamente non sarà questo nuovo pneumatico a risolvere i problemi del 41enne di Tavullia nella seconda parte di gara, quando soffre di mancanza di grip. E la tre giorni di test a Losail l’ha ampiamente dimostrato, soprattutto nel day-3.

Jose Maniel Cazeaux, capo meccanico di Alex Rins, si mantiene cauto prima di parlare di vantaggi. “Lo abbiamo provato alcune volte l’anno scorso, poi a Valencia e Jerez. Sulla nostra moto non abbiamo visto grandi differenze, ci ha dato più prestazioni e coerenza nelle simulazioni di corse. Siamo felici, ma abbiamo sentito che per altre fabbriche non è più così, hanno notato più differenze, sia positive che negative. Nel nostro caso, a dire il vero, non abbiamo notato molta differenza“.

DUCATI, APRILIA E KTM

In casa Ducati, invece, la nuova gomma soft sta causando non pochi grattacapi. Alberto Giribuola, capo meccanico di Andrea Dovizioso, confessa che la GP20 non è ancora pronta a metabolizzare la carcassa Michelin. “Da quanto abbiamo visto finora, la gomma sembra migliore in termini di aderenza, ma è un po’ più complicata in termini di gestione. Quando perdiamo trazione, la moto inizia a diventare un po’ più nervosa. Quindi dobbiamo lavorare per cercare di mantenere l’aderenza extra, il che è buono, ma allo stesso tempo dobbiamo trasformarlo in qualcosa che possiamo usare“.

Soddisfazione anche in casa Aprilia. Antonio Jimenez, capo meccanico di Aleix Espargaró, evidenzia i vantaggi in ingresso e uscita di curva. “Il nuovo pneumatico Michelin ha un po’ più di potenziale e stabilità. Ho sentito che ci sono alcuni che non sono contenti [delle gomme], ma in generale credo che i piloti siano veloci e che siano soddisfatti delle gomme“. Sergio Verbena, capotecnico di Brad Binder, promuove la novità introdotta in MotoGP: “Hanno fatto un passo avanti, la moto ha più trazione ed è più stabile in termini di distanza gara. Ora dobbiamo confermare queste sensazioni su altre piste“.

Lascia un commento