3 Gennaio 2021

MotoGP, la storia: I piloti italiani campioni per una sola volta

Tanti campioni del mondo italiani nella storia del Motomondiale. Alcuni di loro però hanno trionfato una sola volta in carriera. Ve li ricordate tutti? Eccoli.

dovizioso motomondiale

La nostra storia nel Motomondiale parla di campioni capaci di salire più di una volta sul tetto del mondo. Pensiamo a Giacomo Agostini, a Walter Villa, a Carlo Ubbiali, ad Eugenio Lazzarini, fino ai più recenti Max Biaggi o Valentino Rossi. Giusto per citare qualche nome, visto che altrimenti dovremmo andare avanti ben di più. Non sono certo mancati i campioni sfornati nel corso degli anni dalla nostra penisola. Ma ci sono anche piloti italiani capaci di vincere il mondiale una sola volta, un’unica occasione in cui hanno scritto il proprio nome nella storia. Ve li ricordate tutti? Vi rinfreschiamo la memoria, partendo dagli esordi fino ai giorni nostri.

NELLO PAGANI 

Questa storia comincia già nel 1949, primo anno in cui parliamo di Campionato del Mondo Velocità, o Motomondiale. La categoria che dobbiamo osservare è la 125cc: ecco che balza agli occhi fin da subito un nome italiano. Quello di Cirillo Pagani, noto a tutti come Nello Pagani, il pilota noto per la sua flemma, che diventerà il primo leggendario campione del mondo di questa categoria. Anzi, proprio il primo italiano iridato nel Motomondiale. Altri tempi, meno gare da disputare e meno punti in palio, ma non per questo minor valore. Nei tre GP della ottavo di litro l’alfiere FB Mondial mette a segno due vittorie (Svizzera, Olanda) ed un 5° posto (GP delle Nazioni): a referto ci sono 27 punti, 13 in più del 2° classificato, Renato Magi su Morini. Nota a margine: in 125cc nel 1949 sono arrivati a punti solo moto e piloti tricolori. Tornando nello specifico a Pagani, continuerà a livello internazionale fino al 1955, ma non si ripeterà più. Ricordiamo però che sempre nel ’49 sfiora il titolo pure in 500cc, con Gilera: lo perderà per un solo punto rispetto a Graham (non senza qualche disputa per l’interpretazione del regolamento di allora riguardo il giro veloce).

DARIO AMBROSINI

Passa appena un anno e dobbiamo tenere d’occhio la quarto di litro per trovare un altro campione inserito in questa lista. Parliamo purtroppo di una meteora nel Motomondiale, vista la sua prematura scomparsa. Ma andiamo con ordine. Dario Ambrosini è nel Campionato del Mondo fin dalla sua prima edizione: classe 1918, di Cesena, debutta infatti nelle allora 250cc (con Benelli) e 500cc (con Gilera) nel 1949. In classe regina registra una sola comparsa con un ritiro, gli va molto meglio nell’altra categoria. Nel primo anno è secondo a cinque punti dal campione Bruno Ruffo, ma si rifà nel 1950 con gli interessi. Quattro gli eventi in programma: trionfa al Tourist Trophy, in Svizzera e nel GP delle Nazioni, mentre nel GP dell’Ulster è 2° a otto secondi dal vincitore Cann, alfiere Moto Guzzi. Si assicura il titolo mondiale 250cc con 30 punti, lasciandone meno della metà al secondo classificato. Chissà come sarebbe andato il 1951… Quello che sappiamo è che aveva una vittoria ed un secondo posto a referto verso il terzo evento stagionale. Ad Albi, sede del GP di Francia, trova la morte in seguito ad un incidente nelle prove libere.

ENRICO LORENZETTI

Rimaniamo nella medesima categoria, ma portiamo avanti il calendario di due anni. Romano classe 1911, Enrico Lorenzetti inizia a gareggiare sulle due ruote verso i vent’anni, una volta trasferitosi a Milano con la famiglia. Dal fisico alto e magro, che gli vale il soprannome di Filaper (‘filaccia’ in milanese), si fa notare quasi subito in competizioni a livello nazionale. Dal 1939 si legherà a Moto Guzzi, un sodalizio che durerà anche dopo il suo ritiro dalle corse. È con questo storico marchio che sarà grande protagonista in tre categorie del Motomondiale dal 1949 al 1957. Il suo nome verrà inserito tra quelli dei campioni del mondo nel 1952, suo secondo anno nella categoria 250cc: con due vittorie e tre secondi posti in 5 GP sale sul tetto del mondo (34 punti a referto, diventati 28 con gli scarti). Questo però sarà il suo primo ed unico titolo a livello internazionale. Segnaliamo in seguito il vice-campionato 350cc nel 1953, dietro al compagno di marca Fergus Anderson.

LIBERO LIBERATI

Dobbiamo andare al 1957 per trovare un nuovo campione di questa lista speciale, ovvero la consacrazione del ‘Ternano volante’. Classe 1926, Libero Liberati inizia a gareggiare appena conclusa la seconda guerra mondiale a livello nazionale, mettendosi da subito in evidenza. Nel 1950 ecco che approda nel Motomondiale con Moto Guzzi, direttamente in 500cc, passando poi a Gilera. In seguito lo troveremo in azione anche in 125cc e 250cc, ma è la classe regina che ci interessa. Nel 1957, suo ultimo anno nella categoria, mette a referto quattro vittorie ed un secondo posto in sella alla sua Gilera Quattro Cilindri. Si corona così campione del mondo 500cc, con ampio margine sul quartetto britannico dietro di lui. Parallelamente sarà anche l’anno dell’ultimo titolo costruttori della casa milanese nella categoria. Alla fine di quella stagione però si ritrova senza scuderia, ma lo troviamo fino al 1959 nel mondiale con moto private, senza risultati di rilievo. In seguito corre a livello nazionale, fino al 1962: durante un allenamento sull’allora Strada statale 209 Valnerina è protagonista di un incidente che gli è fatale.

PAOLO PILERI

Approdiamo negli anni ’70, anche se la collocazione geografica rimane la stessa, visto che parliamo di un altro pilota ternano. Classe 1944, Paolo Pileri non poteva certo rimanere immune alle imprese dell’illustre concittadino. Ma la sua carriera comincia molto in ritardo, vista l’iniziale opposizione del padre, soprattutto dopo l’incidente fatale di Liberati. Le sue prime gare a livello nazionale risalgono quindi al 1969, mettendosi però in bella evidenza, seppur con risultati a volte altalenanti per rotture meccaniche. L’esordio mondiale avviene due anni dopo con Aermacchi in 125cc, prima di passare ad altre case ed a competere in più di una categoria. Riuscirà a brillare nel 1975, la categoria è la ottavo di litro e veste i colori Morbidelli: sette vittorie ed un terzo posto gli permettono di diventare campione del mondo per la prima ed unica volta nella sua carriera. La sua carriera si chiuderà nel 1979, iniziando qualche anno dopo la sua attività di team manager.

MARIO LEGA

Passano appena un paio d’anni ed ecco che ritroviamo un altro di questi campioni unici. Classe 1949, originario di Lugo di Romagna, Mario Lega inizia a competere a livello nazionale verso la metà degli anni ’60, con ottimi risultati. Sono questi che gli permettono di disputare nel 1972 le sue prime due gare nel Campionato del Mondo, una in 250cc ed una in 500cc. Non è un esordio fortunato, visto che si ritira in entrambe. Arriveranno in seguito altre comparse mondiali, fino a realizzare la prima stagione intera tra 250cc e 350cc nel 1977. Proprio in quell’anno otterrà il suo primo ed unico titolo nella quarto di litro. Un inizio non proprio stellare, ma nel corso dell’anno passa a Morbidelli, che lo vuole come sostituto dell’infortunato Pileri. Da quel momento mette a referto una vittoria (l’unica della carriera) ed altri quattro podi che gli valgono la corona iridata 250cc. Non si ripeterà più: le ultime comparse mondiali risalgono al 1979, prima di appendere il casco al chiodo a livello professionale.

MARCO LUCCHINELLI

Entriamo negli anni ’80 e passiamo in classe regina per trovare il nome che segue. Classe 1954, Marco Lucchinelli inizia la sua carriera sulle due ruote a vent’anni in competizioni di livello nazionale. Non dobbiamo aspettare troppo per trovarlo nel Campionato del Mondo: registriamo le prime comparse mondiali già nel 1975 nella categoria 350cc. Ma le sue stagioni complete avverranno in 500cc, a lungo alfiere Suzuki prima di passare a Honda e Cagiva. Con la casa di Hamamatsu raccoglierà le sue più grandi soddisfazioni. Sottolineiamo giustamente il 1981: cinque successi ed altri due podi sono i risultati di maggior rilievo della stagione che lo vede campione del mondo 500cc. In seguito non riesce più a ripetersi: le sue ultime comparse nel Motomondiale sono del 1986 sempre in classe regina, anche se si ritirerà molto più tardi dalle corse.

FRANCO UNCINI

Rimaniamo in 500cc, perché un altro campione unico arriverà esattamente l’anno successivo. Stiamo parlando del pilota marchigiano Franco Uncini. Il suo debutto nel Motomondiale risale al 1976, in cui lo troviamo in azione sia in 250cc che in 350cc con Yamaha, costruttore a cui rimarrà legato per più di una stagione. Nel 1979 ecco che approda in classe regina, allora 500cc: da quel momento inizia un sodalizio di successo con Suzuki, seppur inizialmente con un suo team privato. Il 1981 è un’annata condizionata da cadute ed infortuni, premessa però a quello che diventerà il suo anno di gloria. Approda nel team ufficiale della casa di Hamamatsu e non delude le aspettative: cinque vittorie ed altri due podi sono più che sufficienti per portargli l’unico titolo della sua carriera, con ampio margine sui rivali. A metà 1983 è protagonista di un brutto incidente, dal quale fortunatamente riesce a riprendersi, ma senza più ottenere risultati di rilievo. Due anni dopo si ritira dall’attività agonistica.

ALESSANDRO GRAMIGNI

Serve un decennio per provare un altro campione di questo tipo, e dobbiamo scendere nell’allora 125cc. Classe 1968, originario di Calenzano (Firenze), Alessandro Gramigni inizia a competere nel 1987 a livello nazionale e poi europeo. I buoni risultati ottenuti lo portano nel Campionato del Mondo 125cc nel 1990 assieme ad Aprilia, un sodalizio che due anni dopo lo porterà sul tetto del mondo. Due vittorie, altri cinque podi ed una buona regolarità in termini di risultati gli permettono di ottenere il titolo della classe minore nel 1992, vale a dire anche il suo unico mondiale in carriera. In seguito passa in 250cc, ma non arrivano risultati di rilievo, mentre nel 1997 è collaudatore Aprilia in 500cc, disputando anche un paio di gare. Nel 1998 lascia il Motomondiale per disputare qualche stagione nel Mondiale Superbike.

ROBERTO LOCATELLI

Rimaniamo nella stessa categoria, ma stavolta l’anno del prossimo campione unico è il 2000. Classe 1974, di Bergamo, approda nel Motomondiale nel 1994 come wild card, disputando il Gran Premio d’Italia 125cc. Seguono due stagioni complete in 250cc senza risultati esaltanti, prima di debuttare regolarmente nella ottavo di litro. È in questa categoria Roberto Locatelli che otterrà la sua più grande soddisfazione: alla quarta stagione ecco che mette a referto cinque vittorie, altri tre podi e svariati piazzamenti di rilievo che portano la corona iridata al pilota lombardo. Non riuscirà più a ripetersi, anche se segnaliamo come altra buona stagione anche il 2004, sempre in 125cc e con Aprilia, chiusa da 3° iridato. Lo ritroveremo poi in 250cc, ma senza risultati esaltanti, fino al ritiro a fine 2009.

MARCO MELANDRI

Saliamo di categoria ed andiamo avanti di due anni: la lista così si arricchisce di un nuovo nome. Classe 1982, di Ravenna, ‘Macio’ si avvicina alle due ruote in tenera età, iniziando quindi a competere molto presto a livello nazionale e con successo. Il debutto mondiale avviene nel 1997 come sostituto di un pilota infortunato. L’anno successivo però Marco Melandri inizia l’avventura a tempo pieno nel Campionato del Mondo 125cc: fin da subito arrivano podi e vittorie che gli permettono di chiudere per due anni sul podio iridato. Nel 200o passa in 250cc con Aprilia, un sodalizio che gli permetterà di scrivere il suo nome tra i campioni del Motomondiale. È il 2002 quando Melandri conquista nove vittorie ed altri due secondi posti, risultati determinanti per permettergli di diventare Campione del Mondo. In seguito lo troveremo in MotoGP, chiudendo nel 2005 come vice-campione del mondo. Disputerà poi svariate stagioni anche in WorldSBK, prima del recente ritiro.

ANDREA DOVIZIOSO

Arriviamo ora al pilota che si prenderà un anno sabbatico nel 2021, dopo tante stagioni vissute a livello internazionale. Figlio di un motociclista, segue da subito le orme paterne, iniziando di conseguenza a competere molto presto. Nel 2001 approda nel Mondiale 125cc come wild card, ma non è un esordio fortunato visto che si ritira. Dalla stagione successiva però Andrea Dovizioso è pilota titolare in classe minore e dopo due stagioni ecco che sale sul tetto del mondo. Nel 2004 ‘Dovi’ mette a referto cinque vittorie, altri sei podi, tre quarti posti ed un solo ritiro: una regolarità che gli permette di vincere la corona iridata 125cc. Questo è il suo unico titolo in carriera: in seguito in 250cc ed in MotoGP chiuderà più volte come vice-campione del mondo.

MARCO SIMONCELLI

Nella lista c’è un altro giovane pilota scomparso prematuramente in gara: stiamo parlando di Marco Simoncelli. Classe 1987, si è avvicinato alle moto chiaramente fin da piccolo, essendo nato e cresciuto anche lui nella terra dei motori. Dopo essersi distinto a livello italiano ed europeo, ecco che nel 2002 disputa le sue prime gare nel Mondiale 125cc, anche se non sono davvero risultati memorabili. L’anno successivo ecco il contratto per correre a tempo pieno nel Campionato del Mondo. Dopo tre stagioni in classe minore, ecco il passaggio in 250cc nel 2006 con Gilera. Dopo due annate in classe intermedia senza risultati di rilievo, ecco il botto: sei vittorie e sei podi valgono il Mondiale di categoria. In seguito passerà in MotoGP, classe in cui la sua storia si concluderà molto presto: nel Gran Premio della Malesia del 2011 ecco l’incidente fatale poco dopo il via.

I CINQUE DEI GIORNI NOSTRI

Arriviamo infine ai giorni nostri, visto che possiamo citare altri cinque ragazzi che al momento hanno conquistato una sola corona a livello mondiale. Cominciamo con Lorenzo Dalla Porta, giovane pilota di Montemurlo capace nel 2019 di assicurarsi il titolo Moto3, il primo italiano della categoria. Folta rappresentanza invece in Moto2: Franco Morbidelli ha trionfato nel 2017, Francesco Bagnaia nel 2018 ed Enea Bastianini in questo 2020. Per finire, c’è anche Matteo Ferrari, diventato nel 2019 il primo campione della ‘giovane’ categoria MotoE. Un solo mondiale a testa quindi anche per questi ragazzi, almeno per il momento. Chissà se qualcuno di loro riuscirà a ripetersi ancora…

Foto: Dorna Sports

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