MotoGP, Franco Morbidelli: il primo podio non si scorda mai
Franco Morbidelli conquista il suo primo podio in MotoGP. Un traguardo che rende onore all'Academy VR46 di Valentino Rossi.
A Brno Valentino Rossi ha conquistato la sua prima vittoria in assoluto nel Motomondiale. Sullo stesso circuito l’amico e allievo Franco Morbidelli ottiene il primo podio in MotoGP. Un traguardo inseguito con tutte le sue forze anche a Jerez, poi la rottura del motore gli ha spezzato il sogno. Non ha perso tempo a riprovarci, crederci e riuscirci, nonostante una M1 2020 ‘spec-B’ e senza dispositivo holeshot.
‘Morbido’ è partito subito forte, ha provato a martellare e a creare un vuoto, fino a quando la KTM di Brad Binder non l’ha raggiunto, forte di una maggiore aderenza al posteriore. Un podio che rende onore all’Academy di Valentino Rossi che tra Moto3, Moto2 e MotoGP sta raccogliendo i frutti di un lungo lavoro pluriennale. “Sono davvero contento di questo podio. Lo volevo e ci ho lavorato per tutto il weekend. Abbiamo iniziato bene il weekend e abbiamo avuto un buon ritmo sin dal primo giro. Ho visto chiaramente che avevo una reale possibilità di ottenerlo“.
Un week-end quasi perfetto
2° crono nelle FP2, best lap nelle FP3, 3° nelle FP4, prima fila al termine delle qualifiche. Franco Morbidelli ha mostrato sin dalle prime uscite sul circuito di Brno di avere un miglior feeling rispetto a Fabio Quartararo, un compagno di box alquanto scomodo, che lo ha messo in ombra nella stagione MotoGP 2019. Il momento della riscossa è finalmente arrivato, il problema sarà ripetersi e farlo con costanza, perché non ci tiene a voler recitare il ruolo del “4° pilota” di casa Yamaha. Peccato per quella vittoria sfumata nella seconda parte di gara. “A metà gara, ho visto Brad avvicinarsi molto velocemente – spiega l’allievo di Valentino Rossi -. Sapevo che aveva la gomma media. Quindi ho solo cercato di non preoccuparmi troppo e ho portato la moto al traguardo. Alla fine ho preso questo podio e sono molto felice. Devo ringraziare Yamaha e Petronas SRT: hanno fatto un ottimo lavoro non solo questo fine settimana ma in generale. Grazie alla mia gente a casa“.
Non c’è tempo per rilassarsi né di tornare a casa per godersi questo storico traguardo della sua carriera. Fra pochi giorni si ritornerà in pista al Red Bull Ring, una pista filo-Ducati. Ma in questo campionato MotoGP abbiamo capito che i pronostici vengono sovvertiti dalla notte alla mattina. A far sfumare il trionfo, forse, la scelta della gomma soft al posteriore, a fronte di un Brad Binder che vantava la media. Ma nulla da recriminare: “Ho avuto un calo, ma sono riuscito a gestirlo perché sono stato gentile con le gomme nei primi 15 giri. Quindi sono riuscito a portare la moto al secondo posto, il che è davvero positivo per me e per la squadra. Sono solo felice“.
ARTICOLO PRECEDENTE
MXGP Lettonia: Glen Coldenhoff firma la storia GasGas, Tony Cairoli affonda
ARTICOLO SUCCESSIVO
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.