21 Luglio 2022

MotoGP: Dopo Valentino Rossi il buio, il lungo digiuno italiano nel Mondiale

Dal 2009 di Valentino Rossi nessun italiano è riuscito a vincere il titolo più prestigioso. Il digiuno pesa, ma non è la prima volta...

rossi 2009 motogp

In MotoGP, salvo incredibili stravolgimenti, ci si avvia verso un’altra stagione senza un campione italiano. Il francese Fabio Quartararo è saldamente al comando della classifica generale, i migliori dei nostri sono Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, staccati però di oltre 60 punti dopo una prima parte di campionato non proprio perfetta. Se la situazione venisse confermata a fine anno, si tratterebbe della 13^ stagione consecutiva in classe regina senza un campione in italiano. Un digiuno importante per una delle nazioni più titolate nel Motomondiale, ma è andata anche peggio in 500cc…

I primi campioni tricolori

La mezzo litro ha fatto parte dell’allora Campionato del Mondo di velocità fin dalla sua nascita nel 1949. Il suo primo pilota iridato è il britannico Leslie Graham, ma la zampata italiana arriva presto: nel 1950 Umberto Masetti diventa il primo campione del mondo italiano nella classe regina del Motomondiale, ripetendosi anche nel 1952. Non dobbiamo aspettare molto prima di trovare un altro rappresentante della penisola sul tetto del mondo, visto che ci pensa Libero Liberati nel 1957. In seguito avremo il regno di Giacomo Agostini, che domina indisturbato in 500cc dal 1966 al 1972 con la MV Agusta. L’ultimo pilota italiano con marchio italiano capace di trionfare in classe regina. Ma ‘Ago’ non ha ancora finito, nel 1975 ecco la sua ultima corona mondiale nella categoria, stavolta con Yamaha. Passano pochi anni ed arrivano altri due campioni: nel biennio 1981-1982 è la volta di Marco Lucchinelli e Franco Uncini, entrambi con le Suzuki del team Gallina.

Il lungo digiuno

Da quel momento i ragazzi italiani non vincono più. Certo sono gli anni dei campioni del calibro di Freddie Spencer, Eddie Lawson, Wayne Gardner, Wayne Rainey, Kevin Schwantz, Mick Doohan, Alex Crivillé, Kenny Roberts jr. Ma i nostri migliori portacolori della categoria non riescono più a raggiungere nemmeno la top 5 iridata. Si passa dal 7° posto di Marco Lucchinelli nel 1983 al 19° di Corrado Catalano nel 1992, con in mezzo il miglior risultato di questo periodo firmato Pierfrancesco Chili, 6° nel 1989. Solo dal 1993 si cominciano a rivedere segnali molto incoraggianti: ci pensa Luca Cadalora, approdato a tempo pieno in 500cc in quella stagione (dopo due GP nel 1989). Comincia con un 5° posto iridato, a cui seguono un vice-campionato, due terzi posti ed infine la 6^ piazza nel 1997. Non riesce però la zampata definitiva, stesso discorso anche per il suo successore Max Biaggi. Il ‘Corsaro’ debutta in top class con il 2° posto iridato nel 1998, l’anno dopo è sempre il miglior italiano ma chiude 4°. Nel 2000, dietro a Kenny Roberts jr, i ragazzi tricolori di rilievo sono ben due: 2° è l’esordiente Valentino Rossi, 3° è Biaggi. Ma come sappiamo, serve un altro anno per interrompere il lungo digiuno di iridi nostrani, grazie al campione di Tavullia.

La seconda lunga pausa

L’ultimo anno della 500cc, più i primi quattro anni della nuova categoria, la MotoGP. Il Dottore diventa il nuovo campione del mondo italiano per la prima volta dal 1982. Riparte così quindi il conteggio in classe regina per una delle nazioni più titolate nel Motomondiale. Nel 2006 c’è un breve stop, prima col titolo di Nicky Hayden e poi con quello di Casey Stoner su Ducati, seguono poi altri due anni nel segno di Valentino Rossi. A fine 2009 però il conteggio tricolore si interrompe: tolto l’iride 2011 di Stoner, stavolta con Honda, inizia il lungo dominio dei ragazzi spagnoli. Nello specifico, Jorge Lorenzo ma soprattutto Marc Márquez, più Joan Mir nel 2020. Nel 2021 c’è stato invece il primo guizzo francese in classe regina con Fabio Quartararo, determinato a ripetersi anche quest’anno. Un secondo lungo digiuno di iridi italiani in MotoGP, sulla strada di quanto fatto in 500cc. A meno che non ci sia l’atteso cambio di rotta per i nostri portacolori presenti nella massima categoria del Campionato del Mondo.

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Foto: motogp.com

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