1 Marzo 2020

MotoGP, Andrea Iannone: le prove della difesa che smontano l’accusa

Andrea Iannone forse non sarà a Losail per l'inizio di stagione MotoGP 2020. Ma c'è ottimismo per la sua assoluzione in tempi brevi.

MotoGP, Andrea Iannone

Andrea Iannone resta sospeso dallo scorso 17 dicembre per doping e resta tale a cinque giorni dall’inizio della nuova stagione MotoGP. Venerdì 28 febbraio la sua difesa ha depositato le controprove degli atti depositati dall’accusa davanti alla Corte Disciplinare della FIM. Oltre 100 pagine per dimostrare che i bassi valori di drostanolone (1,150 nanogrammi/ml) sono da farsi risalire alla contaminazione alimentare.

A decidere sarà la Corte Disciplinare Internazionale costituita da tre giudici. Un finlandese, un portoghese e un ceco, della stessa nazionalità del pm Jan Stovicek, che è pure procuratore di piloti e ha vari incarichi nella federazione mondiale, europea e ceca. L’avvocato del pilota MotoGP, Antonio De Rensis, ha già evidenziato il conflitto di interessi che investe il pubblico ministero. “Ma crediamo nell’onestà dei giudici – ha detto a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Alle supposizioni dell’accusa… noi replichiamo con argomentazioni di luminari, fra cui il dottor Alberto Salomone“.

LA DIFESA DI IANNONE SMONTA L’ACCUSA

Andrea Iannone ha presentato anche i risultati negativi dell’analisi del capello, che dimostrerebbe di essere pulito da settembre. L’accusa sembra d’altronde piuttosto vaga e si avvale di anche una relazione del dottor Van Eenoo con frasi vaghe (“per quanto ne so“) e di una del dottor Rabin (Wada) in cui si parla di “Drostanolone derivante da pollo“. Come detto in precedenza l’accusa porta come prove le foto Instagram del rider MotoGP, confrontandole con quelle di Marc Marquez, di Maverick Vinales e dei fratelli Espargarò, “tutti muscolosi per i moderni metodi di allenamento dei piloti”.

L’accusa ha dichiarato che il pilota Aprilia ha sempre mangiato all’Hotel Sama Sama di Kuala Lumpur. Invece il 28, 29, 30 ottobre era a Singapore e alla vigilia del GP al ristorante Marini’s. All’osservazione che a Kuala Lumpur Iannone non poteva mangiere carne cinese contaminata, la difesa ha presentato le tabelle dei professori Adinolfi e Formigoni (Università Bologna), sulle migliaia di tonnellate di carni importate in Malesia dalla Cina. All’osservazione che il drostanolone è poco impiegato begli allevamenti bovini, la difesa risponde con gli studi del prof. Biolatti (Università Torino) sull’escrezione di Drostanolone in animali da reddito (cavalli, bovini e altri). Fino all’analisi del capello, considerata come prova dal Tas e dal presidente della Wada, Craig Reedie.

Non resta che aspettare la sentenza della CDI della FIM, ma sembra ormai scontato che Andrea Iannone salterà il Gran Premio di Losail dell’8 marzo. In caso di decisione negativa per il pilota MotoGP, c’è la possibilità di ricorrere al Tas. I tempi si allungherebbero ulteriormente, ma c’è ottimismo: chiunque sia andato al Tas con la prova del capello ha vinto.

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1 commento

  1. matteochiarello197_14424442 ha detto:

    Ma non poteva portare Belen come prova a discarico?