13 Aprile 2023

MotoE, Matteo Ferrari: “Quest’anno il titolo o vado a vendere piadine!”

Matteo Ferrari carico per la stagione MotoE 2023, con vista al titolo. Come sono andati i test a Barcellona? L'intervista.

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Chiusi i test ufficiali, ora si pensa al grande obiettivo. Matteo Ferrari, già campione MotoE 2019, chiaramente mira a ripetere quel grande risultato, negli anni successivi però andato due volte a Torres ed una ad Aegerter. Il veterano del team FELO Gresini ha lavorato molto nei test a Barcellona per conoscere bene la Ducati V21L, capire le gomme e limare anche i suoi difetti per iniziare al meglio la stagione 2023. Guardando al primo round a Le Mans, Ferrari ha “un conto in sospeso” ed è determinato a sistemarlo. Che bilancio fa dei test? Quali sono i programmi prima dell’inizio del campionato? La nostra intervista.

Matteo Ferrari, come commenti i test a Barcellona?

In generale sono contento, siamo tornati a casa con una buona velocità, soprattutto con gomme usate. Sinceramente l’unica cosa che mi è mancata è stata un pochino il giro veloce, infatti non abbiamo finito primi nei test, ma non era neanche l’obiettivo. Avendo poi poche gomme abbiamo cercato di fare il programma migliore possibile, ma giustamente ci siamo concentrati per avere le gomme nuove per qualifiche e gara, che non erano comunque negli orari migliori per il time attack. In ogni turno però abbiamo migliorato la moto e sono riuscito ad andare meglio io: vuol dire che il metodo di lavoro è corretto.

Non sono mancate simulazioni di qualifiche e di gara, come sono andate?

Chiaramente, con così poche gomme, non è stato il massimo. Eri vincolato ad usarle in quei momenti, quindi magari il lavoro era ‘compromesso’, ma è servito appieno. In qualifica tutto nella norma, dobbiamo lavorare invece nella prima parte di gara, che può condizionare molto la seconda parte, soprattutto col calo di gomme. Servirà il giusto mix. Come tempi, diciamo che Granado è il più veloce in qualifica e nei primi due giri di gara, secondo me ha rischiato un po’ di più. Ma anche partendo dal box, a parte l’inizio, nei primi due giri sono poi riuscito ad avvicinarmi molto, dal 3° giro in poi eravamo in linea, se non più veloci. Non mi posso lamentare!

Hai parlato di partenza dal box, cos’è successo?

Alla fine è stato meglio così perché abbiamo scoperto una cosa nuova. In realtà bisogna accendere la moto quand’è già giù dal cavalletto: adesso che c’è il traction control va in errore perché legge che una gomma sta girando mentre l’altra no. Diciamo che ci sta, niente di grave ma è andato tutto in errore, ho provato a riavviare ma non è partita. Sono quindi dovuto uscire, poi il tecnico Ducati me l’ha sistemata in un attimo, solo che ovviamente gli altri erano già partiti. Ma meglio nella simulazione gara di Barcellona che in quella vera a Le Mans!

Tutti avete evidenziato un calo molto importante delle gomme.

Sì, soprattutto quella davanti. Con la posteriore, grazie ai controlli, riesci lo stesso ad essere performante. Visto però che la differenza devi farla in frenata ed in ingresso curva, con questa moto sicuramente stressiamo di più l’anteriore e secondo me non erano “pronti” per questo tipo di usura. Per prima cosa Barcellona è storicamente una pista molto abrasiva, la seconda cosa poi è che in questo anno in cui hanno testato la MotoE non hanno mai messo così sotto pressione le gomme. Sette giri comunque sono fattibili, da un lato è anche buono che ci sia questa situazione perché vuol dire che ci si può lavorare. Se anche le gomme fossero performanti dall’inizio alla fine, diventerebbe complicato andare più forte ed anche a livello di sorpassi!

Guardando invece al binomio Ferrari-Ducati V21L, cosa manca?

A Barcellona la moto è migliorata e già dal primo giorno abbiamo capito che strada prendere. Abbiamo comunque fatto altre prove, ma che ci hanno confermato la base di partenza. Lo testimonia il fatto che in tre settori su quattro ero competitivo, invece il secondo settore è quello in cui ho fatto più fatica: tutto il distacco l’ho preso praticamente lì, mediamente 3-4 decimi. La moto risponde bene sotto tutti i punti di vista, chiaro che sarebbe bello avere la possibilità di fare ancora modifiche a livello di set up e soprattutto a livello di elettronica, ma dev’essere uniforme per 18 piloti. Questo per il momento è l’unico limite. Poi devo ancora trovare la posizione giusta in sella, mi devo un po’ adattare: la moto è molto lunga, il serbatoio e la sella assomigliano molto alla MotoGP.

Cosa invece è andato bene?

Sono riuscito comunque a migliorare come stile di guida ed interpretazione della pista: ok l’ingresso in curva, ma la linea è più importante. Quando esci, avendo i controlli che intervengono, fa la differenza la prima apertura di gas: se sei nel posto giusto riesci ad aprire quell’attimo prima che ti permette di fare meglio il tempo. La base della moto però è performante e lo dimostra il fatto che siamo già 3 secondi più veloci rispetto al 2021, non sempre con gomme nuove. Tempi che potremmo replicare tranquillamente nel weekend di gara e, perché no, anche migliorarli.

Hai mai fatto un attacco al tempo nei tre giorni di test?

Nella simulazione di qualifica ho provato a farlo, però ancora non ero in linea nel T2. In generale con la gomma nuova riesco a fare bene, chiaro che io in generale non sono mai stato molto veloce. Anzi, il giro secco non è proprio il mio forte! Diciamo che è stata un’opportunità per provarlo, ma non era la priorità. Non avendo girato a Jerez c’erano altre cose per me più importanti. Comunque nella simulazione ho fatto 4° e nell’ultimo giorno forse potevo fare un po’ meglio se avessi avuto le gomme nuove nel turno finale. Ho comunque fatto 48.1 con la gomma usata dietro, mio miglior tempo fino al 2° giorno.

C’è del margine quindi.

Sì, c’è margine. Altri invece hanno già spinto di più ma ci sono state anche molte cadute: su 18 piloti circa 10 sono scivolati almeno una volta, quindi vuol dire che ci hanno provato. Io ho comunque spinto per dare i feedback alla squadra, ma il mio giro ideale sicuramente non è venuto. Non sono il più veloce sul giro secco, ma sono comunque in linea con Eric [Granado].

Matteo Ferrari, hai citato le tante cadute. Anche tu o tutto a posto?

Ci proviamo ogni tanto, ma siamo rimasti in piedi, è andata bene! Le cadute fanno parte del nostro mestiere, ma più le eviti e meglio è. Dimostra però anche che ci si tiene un po’ di margine quando capisci che non ce n’è. Chiaro che in un weekend di gara ci provi lo stesso per portare a casa il massimo risultato, quindi vai anche oltre, ma nei test non era fondamentale fare tutti questi danni.

Siete già oltre i record, non solo MotoE ma anche Moto3. A sensazione, dove può arrivare questa nuova Ducati?

Il potenziale ancora non è totalmente espresso, anche perché abbiamo pochi chilometri. Da dire però che durante la stagione non mi aspetto di girare oltre tre secondi più veloce dell’anno scorso, per il semplice fatto che avremo poco tempo per girare. Abbiamo tre turni al venerdì, quindi buoni saranno solo due, che vuol dire circa 20 giri in un giorno, più le due gare. Già tre secondi più veloce dimostra che la moto è performante ed il potenziale c’è. Idealmente sarà questa la differenza rispetto all’anno scorso, ma non è questo il limite: credo che un altro secondo si possa togliere. Negli anni poi penso che Ducati porterà varie evoluzioni e credo che arriveremo presto ai livelli della Moto2.

Come vedi questa moto a Le Mans?

Direi che ho un conto in sospeso con Le Mans. Vorrei che questo fosse la volta buona per portare a casa il risultato che in questi anni ho sempre cercato. A parte il 2020, in cui mi sono visto molto competitivo e veloce, negli ultimi due hanno ho fatto un po’ fatica. Ero comunque sempre davanti, ma mi è mancato quel guizzo per fare il podio o vincere la gara. So però cosa mi serve, con questa moto mi sento bene sui sorpassi ed in frenata, a Le Mans fondamentali. L’obiettivo è partire davanti e cercare di fare podio ogni sabato.

C’è qualcuno da tenere d’occhio o quest’anno siete “tutti esordienti”?

Non ho visto cose strane, i piloti veloci sono sempre gli stessi. Sicuramente Torres non si è fatto vedere molto nei test, ma ho avuto l’opportunità di fare qualche giro con lui e non sta guidando male. Potrebbe essere anche lui della partita. Ho visto poi che sul giro veloce siamo in 4-5, sul passo gara credo che in questo momento io ed Eric [Granado] siamo i più costanti. A Le Mans non mi aspetto una gara di gruppo, ma dipenderà dalla partenza: se saremo davanti e riusciremo ad imporre subito il ritmo, si sgranerà un po’ la situazione. Mi aspetto anche qualche kamikaze nei primi giri, s’è già visto nei test.

Dove vedi il tuo compagno di squadra quest’anno, Alessio Finello?

Il margine ce l’ha, l’ultimo turno ha fatto il suo miglior tempo dei tre giorni con gomme usate. L’unica cosa che deve fare è fidarsi un po’ di più delle gomme nuove e superare questo “limite”: riesce a fare il tempo, ma poi ce ne vuole per rifarlo di nuovo. Ma queste cose capitano a tutti, anche a me è successo, prima di ‘sbloccarmi’. In questo momento secondo me lui è in quella posizione, ma semplicemente perché nei tre giorni non ci è riuscito subito, se riesce a farlo prima… In top ten non hanno fatto tempi straordinari, ma in linea col suo passo gara. Gli manca solo quello e lo sa, è questione di maturare e migliorare.

Matteo Ferrari, ma quando ti riprendi il titolo?

Quest’anno! Non c’è piano B, altrimenti mi aspettano le piadine. Mi hanno già chiamato per dirmi che andrò a venderle se non ci do gas quest’anno! [risata]

Manca ancora all’inizio di stagione, fino ad allora quali sono i programmi?

Martedì ho girato a Misano per il primo test con la Supersport. Farò questi tre giorni di Coppa Italia, non per la gara ma perché non ho avuto modo di fare test prima, visto che la moto è arrivata tardi. Grazie ai ragazzi del Garage 51 era pronta in una settimana e siamo quindi riusciti a girare. Vediamo poi come siamo messi, eventualmente farò 1-2 giorni al Mugello, segue la gara del Campionato Italiano, che mi servirà per arrivare competitivo a Le Mans. Non era in programma, ma ho pensato di fare tutto per iniziare bene, la prima parte di stagione sarà importante. Da maggio-giugno ci si gioca il campionato e voglio farlo nel modo giusto. Avrò poi altri test già programmati. Una stagione intensa!

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Foto: Team MotoE FELO Gresini Racing

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