29 Dicembre 2022

Moto2: Ai Ogura pronto per il peso della storia?

Gli errori determinanti proprio sul più bello, ma Ai Ogura ha chiuso una stagione strepitosa. Il 2023 può essere il suo anno?

ai ogura, moto2

Il 2022 s’è chiuso con due protagonisti in particolare in classe intermedia. Ai Ogura, vice-campione Moto2, è colui che continuerà per almeno un altro anno in classe intermedia, determinato a fare l’ultimo passo. Ma già in questa stagione ha avuto la grandissima occasione per scrivere la storia non solo a livello personale, ma del suo paese, della categoria e del Motomondiale. Un peso notevole per il 21enne di Kiyose… Così come per la sua squadra, quel Honda Team Asia guidato nientemeno che da un certo Hiroshi Aoyama, l’ultimo campione del mondo giapponese. Ma nel 2009, quando la categoria era ancora la storica 250cc.

Ogura ed il no alla MotoGP

C’è chi non vede l’ora di passare in classe regina, chi invece preferisce rinviare. Ai Ogura rientra in questa seconda categoria, visto che ha detto chiaramente no ad un’offerta di casa HRC. L’idea era di ingaggiarlo al posto del connazionale Takaaki Nakagami nel team satellite LCR di Lucio Cecchinello. Ma Ogura aveva rifiutato già nel corso dell’anno, ribadendo poi i motivi della sua scelta anche nell’evento di presentazione dei programmi Honda per il 2023. “Non sono pronto” è stata la spiegazione del giovane giapponese. “Mi sono confrontato con i piloti MotoGP e mi sono detto che non ero in grado di lottare con loro.” Aggiungendo anche che “Non c’è mai un momento perfetto per il cambio. Ma si capisce quand’è il momento migliore e per me non lo era.” Eccolo quindi di nuovo in Moto2, con l’obiettivo ben chiaro: prendersi quel risultato scivolato via proprio alla fine di un grande 2022.

Ogura da mondiale? I motivi del sì

È stato un anno strano per l’alfiere Honda Team Asia. Ma vediamone prima gli aspetti positivi, visto che possiamo parlare di una stagione quasi perfetta la sua. Certo non sono mancate difficoltà in qualifica, con annesse critiche a se stesso proprio da Ogura, ma in quei turni non arrivano punti. Anzi, una posizione più arretrata appariva quasi di stimolo, visto che i turni sottotono venivano ben compensate con grandi rimonte e battaglie in gara, agguantando sempre risultati più che solidi. In 17 GP su 20, con l’unica eccezione di uno zero, non ha mai fatto peggio di un 8° posto! Da sottolineare però che in alcune occasioni è riuscito a limitare i danni, come dimostrano le tre pole position: le prime per lui in Moto2, triplicando quell’unica pole ottenuta in Moto3. Parliamo poi delle vittorie in gara? In classe minore è stata quasi una “maledizione”, in categoria intermedia ne sono arrivate tre! Risultati che hanno impreziosito ancora di più una tabella di marcia già notevole per costanza e solidità. Ecco come Ogura ha riagganciato presto Vietti, per poi tenersi sempre nelle vicinanze, ed infine rimanere con Fernandez in quello che s’è rivelata un’intensa battaglia a due per il titolo mondiale.

O forse ancora no: c’è qualcosa da limare

Come ci sono i lati positivi del 2022, così ci sono anche quelli negativi. Citiamo un aspetto già detto, vale a dire qualche difficoltà di troppo in qualifica, che più volte l’ha costretto agli straordinari in gara. I problemi però sono arrivati tutti insieme a fine stagione, nel momento quindi determinante. Il primo piazzamento fuori dalla top ten è stato un risultato solido visto l’incidente di Fernandez, ma si può dire che la stagione è finita lì. Prima l’incredibile caduta in Malesia, dopo una lunga fuga assieme ad Arbolino ed un sicurissimo piazzamento sul podio, cosa per cui invece il rivale non era capace di lottare in quel GP. Ma al primo grave errore stagionale ne è seguito un secondo: bastano sette giri per vedere la KALEX Triumph numero 79 nella ghiaia a Valencia. Addio ad un altro podio alla sua portata, ma soprattutto va in frantumi ogni possibilità mondiale. Una questione di pressione che, come abbiamo visto più volte negli anni, può giocare brutti scherzi. “Ovviamente la sento, ma mi piace” ha però sottolineato Ogura. Bisogna lavorarci su, ma il giovane giapponese suona già la carica per il 2023: “Voglio vincere, sono nella posizione ideale.”

Honda Team Asia sogna

Parliamo di una squadra giovane, dalla pochissima esperienza nel mondiale rispetto ad altri team nella categoria intermedia. A capo del team c’è però Hiroshi Aoyama, che di esperienza nel Motomondiale ne ha da vendere. Anche se adesso è passato dall’altra parte, ma da ex corridore capisce molto bene cosa passa nella testa di un pilota. Oltre al fatto che, come accennato inizialmente, ha tra le mani il miglior prospetto giapponese, che sta procedendo a piccoli e costanti passi verso la storia. Lui, l’ultimo campione del mondo del Sol Levante e team manager della squadra che guida la crescita di Ai Ogura. Una giovane promessa che ha già fatto faville in Moto3 proprio con questo stesso team, per poi salire ancora più in alto una volta passato in Moto2. Nel 2022 la storia è sfuggita per pochissimo, la stagione 2023 è l’occasione giusta per scriverla? Quel che è certo è che sia Honda Team Asia che Ogura sognano in grande.

Foto: motogp.com

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